Calcioscommesse, Gegic truccò 40 partite, "poco credibile"
Foto Sessa
Le partite manipolate in cui ebbe parte lo ‘zingaro’ Almir Gegic sono “una quarantina, alcune delle quali di Serie A” , mentre il suo racconto appare “poco credibile” anche “con riferimento ai rapporti con Ilievsky (altro scommettitore del gruppo degli ‘zingari’, ancora latitante, ndr) dei cui spostamenti e coinvolgimenti, come quello in occasione della partite con la Lazio, non sarebbe stato al corrente”. È una delle ragioni per le quali il gip di Cremona Guido Salvini ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Almir Gegic, calciatore serbo arrestato nel novembre scorso dopo una lunga latitanza nell’inchiesta sul calcioscommesse. Per il gip appare poi “probabile un atto istruttorio di confronto tra Gegic e quanto meno Gervasioni e Carobbio (i due ‘pentiti’ dell’inchiesta ndr), dato che Gegic ne ha confermato in parte le dichiarazioni ma ha cercato di mettere in dubbio il loro racconto degli eventi del Calcio scommesse nelle parti più rilevanti”.
Secondo il giudice, “gli indagati da interrogare sono ancora molte decine” e le indagini “sono ancora ben lontane dalla conclusione e si stanno vagliando alcuni aspetti che si riferiscono a soggetti (uno definito Mister X dalla stampa) che costituivano un contatto tra le dirigenze delle squadre di serie A e gli associati”. Si tratta del personaggio di cui Gegic aveva parlato in un’intervista e che, incontrato all’hotel Una Tocq di Milano, avrebbe gestito la compravendita di partite di Serie A. Di mister X, ricorda il gip, “hanno riferito Erodiani e lo stesso Gegic ed è necessario che ogni iniziativa venga svolta senza che quest’ultimo possa inquinare l’acquisizione probatoria”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA