Cronaca

239 famiglie in difficoltà a pagare le bollette Aem 'Gli stacchi di acqua sono 18 ma già al lavoro per il riallaccio' I numeri dell'assessore Amore

Sono 239 le famiglie in difficoltà a pagare le bollette Aem, i nuclei morosi. 67 di questi sono in carico al settore politiche sociali (alcuni da molti anni). 18 si sono solo rivolti al Pois del Comune per avere informazioni, 154 non sono in carico ai Servizi, dunque non sono mai passati dagli uffici del Comune. Sono i dati forniti dall’assessore ai Servizi Sociali di Cremona Luigi Amore nella commissione convocata sul tema dei distacchi delle utenze, dopo le segnalazioni del Comitato Acqua e le varie prese di posizione sia politiche, sia da parte delle realtà del terzo settore. “Il dato delle 154 morosità va ulteriormente pulito da quelle situazioni di cambio di residenza, decessi o ricoveri in Rsa”, ha specificato l’assessore che ha promesso di portare i numeri completi nel corso della commissione di marzo.
Per le bollette non pagate, il debito verso Aem è di 277 mila 843 euro con un arretrato medio di 1.162 euro a utente. Dei 67 nuclei ‘morosi’ in carico ai Servizi Sociali in 31 sono presenti minori, in 4 disabili e in 7 anziani. Ecco i numeri degli stacchi sempre riferiti ai 67 casi conosciuti dal Comune: 17 stacchi dell’energia elettrica, 6 dell’acqua potabile, 2 del gas, 27 del teleriscaldamento, 1 di energia elettrica e teleriscaldamento, 2 di energia elettrica e gas, 12 da specificare. Nessuno stacco totale. Il contributo del Comune nel 2012 è stato di 74mila 689 euro: 17mila ad Aem per le bollette non pagate e 57mila 600 per altri servizi come buoni, contributi o esoneri. “Ci risulta che gli stacchi dell’acqua siano diciotto – ha detto Amore – Ci siamo già attivati con Padania Acque per fare in modo che da lunedì ci sia il riallaccio. Inoltre, in accordo con Aem abbiamo prolungato fino a fine gennaio la strategia ‘no tagli’. In questi giorni lavoreremo per il recupero delle morosità dei 67 casi in carico ai Servizi e invitiamo i 154 non seguiti a presentarsi ai nostri sportelli. La maggior parte di questi utenti ha un debito al di sotto dei 499 euro, dunque ancora accessibile. Solo 2 casi su 154 hanno il taglio completo delle utenze“. Numeri che non parlano dell’effettivo problema a Cremona dato che riguardano solo gli utenti Aem: c’è, infatti, un 15% della popolazione che usufruisce di altri erogatori. Altro elemento fornito: da luglio Comune e Aem hanno stilato un elenco di persone ‘intoccabili’, ossia con particolari problematicità, alle quali non era possibile tagliare le utenze, se non ridurle al 15%. “Con i nostri interventi – hanno detto gli operatori del Comune che collaborano con Aem – abbiamo ridotto questo elenco a 29. Inoltre, abbiamo 51 nuclei per i quali è avvenuto il riallaccio dopo la sottoscrizione di un piano di rientro”.
Una grossa mano arriva anche dalla Caritas cremonese che, per alcune situazione, interviene fino al 40% per il recupero delle bollette non pagate. “La prossima settimana – ha continuato Amore – incontriamo Caritas e san Vincenzo per incrociare i dati e programmare interventi. Per questo inverno, sono convinto che riusciremo a intervenire sia sui 67, sia sui 154. Il problema è per il futuro. Farò una proposta di un milione e 500 mila euro di incremento di risorse per il sociale. Parte di queste risorse verrebbero destinate anche alla problematica delle utenze”.

LA DISCUSSIONE – FERRARI: ‘L’AEM NON PUò FARE ASSISTENZIALISMO’

“E’ una situazione nazionale – ha detto Vitali (Udc) – con numeri anche più grandi di quelli cremonesi. Bisogna che realtà come il Comitato o del terzo settore dicano ai cittadini che si rivolgono a loro di fare riferimento al Comune che è l’ente preposto alla risoluzione del problema”. “Siamo di fronte ad un allargamento del fenomeno con situazioni che coinvolgono minori, anziani e disabili – è l’intervento di Maura Ruggeri (Pd) -. Un conto è agire sugli assistiti ‘storici’, un conto su quella platea non conclamata che ha debiti con Aem. Forse gli strumenti classici di assistenza non bastano. Perché non fare un piano di assistenza per l’inverno?”.
“Questo fenomeno era prevedibile – ha dichiarato Quinzani (Cremona per la Libertà) – La soluzione sta nei maggiori stanziamenti. Nel rinunciare a qualche opera pubblica per definire il sociale come priorità. E’ una scelta politica”. “Mi stupisce che la Caritas appiani un debito di una holding, quando la holding ha ripianato il debito di Blugas – ha attaccato Caterina Ruggeri (Pd) – Serve un fondo per l’emergenza che veda la partecipazione di Comune e di Aem”. “Il sindaco potrebbe tramite ordinanza proibire i distacchi dell’acqua”, la proposta di Abbate (Pd).
Ha risposto il presidente di Aem Gestioni Ferrari: “Il rapporto con il Comune – ha detto – ci permette di tenere sotto controllo una parte del problema. Sta di fatto che Aem può tenere lunga la corda con gli utenti morosi, ma non può fare assistenzialismo. Chiediamo ai Comitati o al Terzo Settore di rivolgersi al Comune che è l’organo preposto. Non può Aem predisporre un fondo per l’emergenza”. “Bisogna dare atto ad Aem di quello che fa – ha proseguito Zaffanella (Misto) – Non è che Aem fa la parte del cattivo”.

 

Greta Filippini

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