Cronaca

Primarie Pd, il giorno dopo Cinzia Fontana blinda il seggio a Roma Ma c'è posto per Pizzetti (secondo)?

Cinzia Fontana vince le primarie e va sicuramente a Roma. Quasi certamente alla Camera. Ci va con un risultato inatteso perchè la parlamentare è riuscita a prendere voti in tutta la provincia, dal casalasco al cremasco. Competion is competion ma a farne le spese è Luciano Pizzetti, arrivato secondo per soli 20 voti. Dovrebbe correre per il Senato ma in una posizione piuttosto svantaggiata. Il deputato Pd, tuttavia, si dice fiducioso di potercela fare in extremis nel trovare una buona collocazione nella lista per la Camera, in virtù proprio del risultato dell’abbinata dei due uscenti. Insomma, per i due parlamentari arrivati praticamente alla pari (2451 a 2431) si tratta di un en plein che li soddisfa (“E’ il segno evidente che la gente ha apprezzato il nostro lavoro in Parlamento”, ci ha detto Pizzetti) e che potrebbe servire per cercare di avere ancora la seconda poltrona in Parlamento per il Pd del territorio.
Cinzia Fontana ha diritto ad un posto di rilievo alla Camera, quindi può essere facilmente eleggibile. A Lodi, infatti, le primarie hanno espresso un uomo, così a Mantova e a Pavia, quindi la senatrice – unica donna ad avere vinto nel collegio – è ai primissimi  posti in lista: terzo-quarto posto, quindi praticamente eletta. Non è escluso però che possa optare per restare al Senato se il partito, a livello nazionale, la collocherà in una buona posizione, aprendo così la strada anche al recupero eventuale di Luciano Pizzetti. Per favorire una simile soluzione andrà fatto un lavoro di relazioni e rapporti nel partito che il segretario provinciale del Pd Titta Magnoli, arrivato terzo con 1928 voti, dovrà riuscire a tessere bene in modo da ottenere il secondo parlamentare Pd cremonese.

Magnoli è soddisfatto dei duemila voti presi (un migliaio nel cremonese, altrettanti nel cremasco) e del risultato complessivo, anche se è evidente che la sua candidatura ha tarpato le ali a Pizzetti: un candidato meno forte del segretario avrebbe fatto vincere l’attuale parlamentare (già segretario provinciale e consigliere regionale). Ora invece  dovrà vedersela “ai supplementari”. “Sono soddisfatto del voto per Cinzia, che ho fatto votare nel casalasco. – dice Pizzetti alla fine dello spoglio delle schede – Al di là delle facili battute sull’apparato schierato in mio favore, avevo invece contro di me tutti i vertici del partito: il segretario provinciale, il coordinatore cremasco, il segretario cittadino, il consigliere regionale, il sindaco di Crema. Nonostante questo ho preso 500 voti più di Magnoli: la gente ha premiato il lavoro che ho fatto per il territorio”.

Magnoli parla invece di risultato straordinario, tenuto conto della campagna elettorale più corta della storia (solo una settimana) e del fatto di essere poco conosciuto in molte zone della provincia. “Per me non cambia nulla. Faccio il segretario provinciale e devo far di tutto perchè nelle prossime competizioni vinca il centrosinistra. Sono contento per Cinzia e sono sereno: quasi 2mila voti, un risultato che mi aspettavo. Aumentare l’offerta è stato un bene. E il fatto che la competizione sia stata tanto combattuta dimostra che quello cremonese è un territorio complicato”.

Euforica per le 1343 volte in cui il suo nome è stato scritto sulle schede, Alessia Manfredini, che dalla sua ha avuto il voto giovane, quello più radicale nel volere il cambiamento, la componente ecologica del centrosinistra. “Una grande soddisfazione – le parole della Manfredini – I voti sono una responsabilità che intendo portare aveati”.

Meglio del previsto anche Annamaria Abbate, 481 voti, nonostante le difficoltà nel farse conoscere e nel raccogliere le firme a sostegno della candidatura. “Nonostante il responso delle urne mi veda sconfitta – il commento dell’Abbate – penso di potermi dire più che soddisfatta del risultato ottenuto. Scoprire che in soli cinque giorni di campagna elettorale, senza fare ticket con altri candidati e muovendomi sul solo territorio cittadino, è stato possibile avere la fiducia di 481 persone è, lo dico con sincerità, un grande piacere e forse anche una sorpresa per me”.

Insomma archiviate le primarie per il Parlamento, con tutte le polemiche evidenti che hanno scatenato (e che probabilmente continueranno), adesso nel partito si guarda comunque già al voto del 24 febbraio per le politiche e le regionali.

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