Lettere

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

da Giampiero Carotti

Ci sembra importante commentare, a valle dello storico voto in consiglio provinciale, le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti della sconfitta. Troviamo sconfortanti le dichiarazioni del consigliere Agazzi che rilancia la sfida ai propri (ex?) alleati e alla minoranza dicendo che “il vero voto” sarà quello che si darà tra pochi giorni sul piano d’ambito. Questo significa prima di tutto considerare una burletta il voto di ieri: non è buona politica, consigliere Agazzi, non avere rispetto dei luoghi democratici di espressione del voto e dei suoi stessi colleghi. Forse sarebbe il caso di riascoltare le parole del presidente Salini che pochi giorni fa ha solennemente riconosciuto che per il presidente dell’Amministrazione Provinciale la volontà del consiglio è legge. Ma la sua sfida dimostra anche (il che forse per un politico è un limite più pesante) l’incapacità di leggere correttamente ed accettare (con quel grammo di umiltà e di ragionevolezza che in altre occasioni lei ha dimostrato di saper produrre) il segno politico pesante del voto di ieri, che da tutti i punti di vista ha sancito la sconfitta della linea sin qui seguita dal centrodestra cremonese.
Triste – e però emblematico – è infine leggere che il presidente Salini fotografi il voto di ieri come una delle ragioni che stanno alla base della distanza dei cittadini dalla politica. Signor presidente, sarà che siamo tra i diretti interessati (visto che esistiamo ormai da sei anni intervenendo costantemente sul tema acqua), ma a nostro parere la realtà cremonese oggi è esattamente all’opposto di come lei la legge. I cittadini di Cremona (anche quelli che non si riconoscono nel Comitato Acqua) sono sempre più vicini alla politica, e anzi hanno imparato “sul campo” della battaglia per l’acqua pubblica quanto sia essenziale e bello riprendere in mano il ruolo di controllori e interlocutori della politica. Se si sono riavvicinati alla politica lo hanno fatto proprio perché lei si è allontanato così nettamente e vergognosamente dalla loro volontà e perché dimostra costantemente di avere scarso rispetto delle idee altrui, dei voti democraticamente espressi (qualora non corrispondano alla sua posizione politica), dei diritti dei cittadini e persino dei suoi alleati, trascinando consiglieri e sindaci della sua parte politica in una corsa suicida contro un muro.
Ora non ha senso arrabbiarsi perché il muro non si è spostato.

Per il Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese
Giampiero Carotti

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