Cronaca

La forza della "Scelta":
Ranucci incanta il Ponchielli

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Storie professionali e personali, tra attualità e passato recente, raccontate con un’ ironia tagliente e, a tratti, disarmante.
Oltre 400 persone, nella serata di martedì, al teatro Ponchielli di Cremona per il secondo appuntamento di “Ponchielli Talk“, spazio di approfondimento che richiama nella città del violino personaggi di caratura nazionale.
Ad incantare il pubblico, il giornalista, conduttore e autore Sigfrido Ranucci, noto volto Rai a capo del programma d’inchiesta “Report”, che ha presentato il suo ultimo libro “La Scelta“.
In quasi due ore di discussione, moderato dal giornalista di Cr1 Piero Brazzale, Ranucci è un fiume in piena: scoop e aneddoti si alternano a battute e applausi, in un flusso continuo che è riuscito ad incantare il pubblico.
Dall’inchiesta sul Caso Parmalat (che ha portato alla luce il tesoro nascosto in quadri per 100 milioni di euro dell’imprenditore Callisto Tanzi) fino alla scoperta dell’utilizzo di fosforo bianco nei bombardamenti americani su Fallujah (in Iraq) nel 2004, il giornalista ha snocciolato alcune degli episodi cardine della sua lunga carriera di giornalista d’inchiesta. Racconti tutti contenuti nel libro: perché la vita, in fondo, è una questione di scelte.

 

“Scelta significa consapevolezza – ha commentato Ranucci – la qualità della vita delle persone dipende dalle scelte che si compiono, a volte anche da quelle che si evitano. Ma le scelte devono essere fatte sempre con l’obiettivo del bene comune e con consapevolezza: cioè con la possibilità di essere correttamente informati”.

All’interno del libro, tanto della sua vita professionale e personale.

Sì, c’è anche questo. È un racconto biografico, oltre che un dietro le quinte di alcune inchieste. Volevo raccontare cosa c’è dietro quei venti o trenta minuti di inchiesta che vanno in onda: spesso ci sono anni passati negli uffici giudiziari a difendere il proprio lavoro, la propria credibilità, quella di un programma.
Ma volevo anche condividere con il pubblico la mia parte privata, intima. E per farlo non potevo che essere onesto con me stesso, raccontandomi con sincerità, con lo sguardo di Sigfrido Ranucci”.

Un libro che si apre con un airone di carta, un origami.

“L’airone è un origami che mi ha regalato una passeggera. Mi ha detto: ‘Tu devi volare alto, vedi cose che altri non vedono, ma come tutti i grandi uccelli non sei fatto per camminare; quindi, quando affronti le cose terrene sei costretto a saltellare’. Ha saputo cogliere le mie fragilità, anche quelle più umane. Per questo ho voluto condividerle con i lettori”.

Le cronache degli ultimi giorni hanno visto una sua dura presa di posizione contro l’ultima circolare della Rai; ha gridato alla censura.

“È una questione molto delicata. Questa circolare impone ai filmmaker di caricare tutto il materiale girato su un’unica piattaforma, ma così facendo si mette a rischio la tutela delle fonti. Le fonti, per chi fa giornalismo e inchieste, sono sacre. Vanno tutelate, non solo per una questione etica, ma perché lo impone anche la legge. Non solo”.

Lunedì è venuto a mancare Papa Francesco. Un personaggio già iconico, che ha cercato di rivoluzionare la situazione interna al Vaticano. Un “sistema” toccato più volte anche dal vostro programma.

“Purtroppo credo sia morto l’unico vero leader politico di pace che avevamo, anche se era un uomo di Chiesa. È una notizia pessima per il pianeta.
Di Francesco, delle sue scelte, dei suoi nemici, ne abbiamo parlato più volte a Report. Ora sarà interessante vedere cosa accadrà: cosa deciderà il conclave, quale ruolo avranno le Chiese più vicine al potere americano o russo.
Sono convinto che ci saranno tentativi di influenzare il conclave per nominare un Papa più indulgente verso questi due mondi”.

Andrea Colla

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