Migliaia di Sikh a Cremona
per la festa di primavera
Turbanti, vestiti sgargianti ma anche musiche e cibo tradizionale, in uno spettacolo sempre unico e caratteristico.
È un’invasione di colori quella che sta caratterizzando, in queste ore, alcune strade cittadine per l’annuale Corteo Sikh: migliaia i partecipanti, provenienti dalla provincia di Cremona e da tutto il nord Italia, alla manifestazione organizzata dal tempio Sikh di Torre de’ Picenardi.
Colori, profumi, sapori grandi protagonisti del pomeriggio, insieme a tradizioni che non sono certo passate inosservate, come una particolare attenzione per la “pulizia” del manto stradale: all’inizio del corteo, decine di persone spazzano l’asfalto; subito dietro di loro, una macchina idropulitrice e come se non bastasse uomini impegnati a raccogliere eventuali cartacce. Il tutto, per prepara la strada al passaggio del libro sacro che contiene i dettami della religione Sikh.
Il percorso della manifestazione ha subito alcune importanti modifiche rispetto al passato, a causa della piena del fiume Po: il corteo, circa due chilometri e mezzo, ha preso avvio in Largo degli sportivi e va ad interessare via Postumia, via Buoso da Dovara, Piazza IV Novembre, via Tofane, Piazza Libertà, via Brescia, via Persico, via dell’Annona.
Ultima tappa prevista in piazzale Luzzara, nei pressi dello Stadio Zini, dove è stato allestito un palco per le preghiere e alcuni stand con cibi e oggetti tipi.
A spiegare l’importanza della giornata è Damanjot Sing, uno dei giovani guerrieri che hanno preso parte al corteo: “Oggi siamo qui a festeggiare Vaisakhi e la fondazione della nostra religione Sikh. Abbiamo camminato a piedi nudi, pulendo le strade per rispetto verso il nostro Guru. Quando il nostro decimo Guru è passato a miglior vita, infatti, ci ha detto che il nostro prossimo insegnante, doveva essere il libro sacro”.
Non sono mancati poi i guerrieri con spade e dimostrazioni, questo perché secondo gli insegnamenti Sikh essere guerriero è importante quando essere spirituale spiega Damanjoth Sing: “Il nostro Guru, oltre a legarci alla spiritualità, ci ha detto di essere anche guerrieri. Quindi un Sikh è sia santo sia guerriero. Siamo preparati sia da parte spirituale che sia da parte della forza militare. Queste dimostrazioni, le spade, i chakras, tutti questi shastras, ovvero le armi, rappresentano questo, che un Sikh sia soldato che sia santo”.
Andrea Colla e Lorenzo Scaratti