il nuovo Pontefice
il nuovo Pontefice
La benedizione con la reliquia della Sacra Spina, ha concluso i riti del Venerdì Santo in Cattedrale a Cremona. Un momento molto sentito dalla comunità cremonese, che si è unita al vescovo Napolioni, ai sacerdoti, ai religiosi e religiose che alle 21 si erano ritrovati in Cattedrale per poi percorrere le vie del centro in processione con la preziosa reliquia donata a Cremona nel 1591 da Papa Gregorio XIV.
“Siamo angosciati dal segno meno – ha detto il Vescovo durante un passaggio dell’omelia- meno risorse, meno bambini, meno preti. Dio ci regala un più che costruisce col nostro meno: scende, raggiunge la nostra pianura, la abita e la eleva. Dio è lo specialista dello scendere e del salire”.
Le celebrazioni del Venerdì Santo erano iniziate alle 18 con l’azione liturgica della Passione e Morte del Signore durante la quale si è data lettura dialogata della Passione e terminata con l’adorazione della Croce da parte dei fedeli. Un altare completamente spoglio, senza croce, senza candele e senza tovaglie aveva accolto il Vescovo che si è prostrato a terra. Con lui i canonici del Capitolo, inginocchiati attorno alla mensa. Un intenso momento di preghiera, al termine del quale è iniziata l’azione liturgica vera e propria alla presenza dei vescovi emeriti Dante Lafranconi e Carmelo Scampa, dal Capitolo della Cattedrale, da altri sacerdoti, con il diacono Cesare Galantini che ha prestato servizio all’altare.
Dopo le letture dell’Antico e del Nuovo Testamento e il racconto della Passione secondo Giovanni, il Vescovo ha parlato ai fedeli ricordando che “siamo qui perché vogliamo spalancare il cuore come lo spalanca il figlio di Dio, che ne fa una sorgente di vita e di grazia, di perdono e di speranza, di amore e di benedizione”.
Nella sua omelia il Vescovo ha poi citato l’Enciclica di Papa Francesco Dilexit Nos, perché quel “ci ha amato” ci dice che “egli ha sete del nostro cuore che si spalanca, di darci la sua pace e di orientarci alla pienezza della sua e della nostra vita. Ogni momento è decisivo, provvidenziale, salvifico, perché è fatto per scegliere ancora di più la vita e mai la morte”.
Ha seguito l’omelia la lunga preghiera universale e le dieci invocazioni per la santa Chiesa, il Papa, tutti gli ordini sacri e tutti i fedeli catecumeni, l’unità dei cristiani, gli ebrei, coloro che non credono in Cristo, coloro che non credono in Dio, i governanti e quanti sono nella prova.
Le offerte di oggi saranno tutte destinate alle comunità cattoliche di Terra Santa. Tutte le celebrazioni sono sate trasmesse in diretta da CR1.
Anche il Sabato Santo (19 aprile) inizierà per il vescovo Napolioni con la liturgia delle Ore alle 8.45 in Cattedrale, in attesa della solenne veglia di Pasqua, che avrà inizio alle ore 21 in piazza del Comune, davanti al portone del Duomo, con la benedizione del fuoco. Durante la celebrazione (diretta tv e streaming) saranno conferiti i sacramenti dell’iniziazione cristiana a sette catecumeni adulti.