Cronaca

Maxi furto in casa del senatore
Ancorotti: ricettatrice condannata

Il senatore Renato Ancorotti

Il 6 maggio del 2018 una banda di ladri aveva messo a segno un maxi furto nell’abitazione dell’imprenditore cremasco Renato Ancorotti, 69 anni, futuro senatore della Repubblica e in quell’anno nominato presidente di Cosmetica Italia. L’abitazione era stata letteralmente svaligiata e i malviventi se n’erano andati con un bottino ingente: orecchini, anelli, collane, bracciali, orologi, occhiali, borse e zaini di marca, cinture, portafogli, capi di abbigliamento. Una lunga lista che era stata aggiornata nell’integrazione della querela sporta da Ancorotti.

Quando marito e moglie erano rientrati a Crema dopo un week end trascorso fuori città avevano trovato i carabinieri davanti a casa. “Le inferriate delle finestre erano rotte”, ha raccontato la moglie dell’imprenditore. “Quel giorno ero sotto shock, ho subito una violenza“. Nei giorni precedenti all’intrusione dei ladri, l’imprenditore ha ricordato di essersi rivolto ad una società per installare telecamere di videosorveglianza.

L’avvocato Maugeri

Per quel furto, oggi è stata condanna a tre anni e duemila euro di multa la ricettatrice, Catalina, 37 anni, romena, che aveva ricevuto dal compagno albanese parte della refurtiva, trovata dai carabinieri nell’abitazione della coppia. Per l’imputata, il pm onorario aveva chiesto una pena di due anni, quattro mesi e ottocento euro di multa.

Cinque le persone che i militari avevano identificato: due gli autori materiali: l’albanese compagno della 37enne e l’uomo che aveva installato l’impianto di videosorveglianza nell’abitazione della famiglia Ancorotti.

Al termine delle indagini, i carabinieri erano riusciti a risalire all’identità dei cinque imputati. Solo parte della refurtiva, che era stata trovata in casa della romena in seguito ad una perquisizione domiciliare, era stata restituita ai legittimi proprietari. Tranne la donna, difesa dall’avvocato Santo Maugeri, che ha scelto il processo con il rito ordinario, il compagno e gli altri imputati hanno optato per riti alternativi.

Sara Pizzorni

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