Cronaca

Intelligenza Artificiale: il corso
per i docenti del Ghisleri

ChatGPT, ma anche Copilot, Gemini, Claude. L’intelligenza artificiale da alcuni anni a questa parte, ha preso sempre più piedi nella vita quotidiana di tutti. Un nuovo amico virtuale, un assistente rapido, anche se per il momento non sempre affidabile, che riesce a dispensare consigli sui temi più disparati. Una figura reale nella sua assenza, la cui presenza già oggi molto pressante, andrà ad intensificarsi nel tempo. Per alcuni una risorsa, per altri un rischio per diversi settori lavorativi.

Ed è forse anche per questa ragione che l’Istituto Ghisleri di Cremona ha voluto organizzare per i propri docenti un corso dedicato: conoscere un problema è infatti il primo modo per saperlo gestire al meglio. “Aiuta gli insegnanti, ma aiuta anche la sottoscritta che da due settimane sta usando l’intelligenza artificiale a più non posso, a usare l’intelligenza artificiale ma soprattutto a capire insieme ai ragazzi come utilizzare l’intelligenza artificiale dal punto di vista didattico. Quindi stiamo proprio cercando di recuperare il terreno che avevamo perso per poter dare una mano ai nostri ragazzi a fare le domande giuste all’intelligenza artificiale” dice la dirigente Lorenza Badini.

Il corso è stato finanziato con i fondi europei del PNRR. Un aiuto importante per i docenti e non solo: la scuola ai ragazzi, forse anche grazie all’intelligenza artificiale, sono infatti molto cambiati nell’ultimo periodo e trovare nuovi canali e metodi di insegnamento si sta rivelando necessario.

“Rischio o opportunità? La verità sta nel saperla gestire, ok? Perché, come diceva il nostro formatore, il dottor Riccardo D’Angelo, noi non la possiamo fermare, ok? Quindi l’unico modo che abbiamo per poterci lavorare è conoscerla, saperla utilizzare e soprattutto metterci accanto ai ragazzi, quindi fare in modo che non siamo noi a subirla, perché loro la stanno già utilizzando, ma capire insieme a loro qual è la modalità corretta per poterla utilizzare e per non soccombere” conclude Badini.

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