"Un futuro che vale": 80 anni
di impresa a CremonaFiere
Tra gli ospiti del convegno, organizzato dal gruppo giovani industriali cremonesi per gli 80 dell'associazione, anche l'ex premier Enrico Letta
Riflessioni e considerazioni sul fare impresa e sulle scelte di ieri, di oggi e di domani, per alcuni momenti di dibattito con importanti esperti di settore.
Ha preso avvio, nel pomeriggio di mercoledì negli spazi di CremonaFiere “Un futuro che vale“, convegno organizzato e curato dal gruppo Giovani Industriali di Cremona in occasione della celebrazione degli 80 anni dell’associazione.
Ad aprire l’appuntamento, che ha richiamato nei padiglioni della Fiera una folta platea di imprenditori, amministratori, politici locali e rappresentanti di settore, i saluti del presidente dei Giovani Industriali Stefano Rossi; durante il suo intervento, Rossi ha voluto introdurre i vari temi che verranno trattati durante l’evento, facendo focus sui valori di impresa e sulle sfide che il settore sta affrontando.
“Oggi ci troviamo di fronte a una sfida che non si vede – ha commentato il presidente – ma che percepiamo ogni giorno: una sfida che va oltre i numeri e le statistiche, perché riguarda il nostro modo di vivere, di pensare e di affrontare il futuro; attraverso valori che già nel passato hanno plasmato la nostra società e che continueranno a guidare il nostro futuro”.
“Viviamo in un’epoca in cui – ha proseguito Rossi – quello che dobbiamo affrontare non è un problema concreto, immediato, che possiamo risolvere con un’azione diretta: è una paura, più sottile, ma altrettanto pervasiva, che nasce dall’incertezza della nostra crescita economica. Una paura alimentata da un contesto globale in continuo cambiamento: le due recessioni che abbiamo vissuto, l’ascesa di nuove potenze economiche, il declino di quelle tradizionali, la crisi della politica e dei suoi modelli.
“Come imprenditori – ha spiegato Rossi – non possiamo limitarci a osservare passivamente: non è nella nostra indole. Siamo chiamati, invece, a cercare soluzioni, a trasformare quel senso di smarrimento in motivazione per agire e costruire un domani migliore. Non vogliamo essere lasciati in pace, vogliamo costruirla insieme la pace: quella sociale e quella civile, quella economica e quella culturale. Il valore dei valori è la pace“.
Dopo una riflessione sulla crescita personale e la resilienza con il campione paralimipico Daniele Cassioli, ha preso avvio un dibattito dedicato all’imprenditoria e politica industriali, tra passato e presente, con Alessia Zucchi (cremonese, presidente e amministratore delegato di Oleificio Zucchi SpA) e il giornalista e vicedirettore de “La Verità” Claudio Antonelli.
Tante le tematiche affrontate durante la discussione: dalla storia e la tradizione imprenditoriale fino ai dazi, passando per la parità di genere sul posto di lavoro.
“Sono una convinta europeista – ha commentato Alessia Zucchi a proposito della “situazione americana” – ma queste nuove tasse mi hanno spiazzata; c’è grande preoccupazione. C’è voglia di continuare le partnership, che sono sane, con gli Stati Uniti; questi dazi però sono oggi l’unica certezza”.
Zucchi ha poi aggiunto, a proposito di giovani “è difficilissimo gestire generazioni differenti all’interno dell’azienda, ma è l’unica strada percorribile: loro danni grandi stimoli, visioni diverse; il match poi con la “vecchia guardia” è di crescita per tutti”.
A seguire, forse uno degli ospiti più attesi: quello di Enrico Letta, ex Premier e presidente dell’istituto Jacques Delors.
Letta, nel suo intervento, ha voluto sottolineare l’importanza di un vero mercato unico, per reggere alla concorrenza mondiale dell’Ovest e dell’Est.
“Non nascondetevi – ha detto l’ex Premier ai giovani industriali – siete una generazione di imprenditori con grandi opportunità e forza: siete naturalmente aperti e internazionali. Sono venuto non per dirvi cosa penso dell’Europa, ma a riflettere su cosa bisognerebbe fare per essere più competitivi. La collaborazione tra noi è l’unica via: non avremmo, in caso contrario, la forza per rapportarci con il mondo esterno”.
A chiudere l’assemblea, una riflessione di Jacopo Moschini, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia.
“Sono emozionato e onorato di essere qui – ha commentato dal palco Moschini – è la prima volta a Cremona; ringrazio il presidente Stefano Allegri per aver affidato ai giovani l’avvio delle celebrazioni per questo importante anniversario”.
Nel suo intervento, Moschini ha fatto alcune considerazioni a proposito dell’attuale sistema Europa, non risparmiando critiche e attacchi.
“Si parla dei dazi, ma le imprese temono di più le scelte o non scelte di Bruxelles – ha affermato in merito – a partire dal green deal. Oltre ai titoli accattivanti, la politica europea non fornisce nessuna possibilità di crescita alle imprese, dove non mancano concorrenze sleali all’interno dai confini europei ed extraeuropei. Per cambiare rotta ci sarebbe bisogno di avere la forza dei padri fondatori; saranno pertanto impattanti le revisioni nazionali ed europei: oggi ci si accanisce contro i produttori europei”.
“Voglio chiudere però con un messaggio di speranza per il domani – ha proseguito – con un futuro che sarà un futuro che vale solo se si punterà su giovani e nuove generazioni. Investire nei giovani è investire nel futuro, e bisogna fornire risorse e opportunità di crescita”.
Andrea Colla