Cronaca

Oasi felina, Superti: "Bando non
era aperto a enti del terzo settore"

L'oasi felina, ormai finita (Foto Sessa)

Dopo l’Apac di Cremona, anche la Lav – Lega Anti Vivisezione – spiega per quale motivo la gara per la gestione dell’oasi felina comunale è andata deserta. A chiarire perché l’associazione non abbia potuto proseguire nella partecipazione è la referente dell’associazione, Maria Pia Superti.

“In realtà la Lav ha partecipato sia alla manifestazione d’interesse, lo scorso novembre, sia alla gara vera e propria pubblicata alla fine di febbraio” spiega. “Abbiamo preparato una documentazione molto articolata e dettagliata, perché il progetto era impegnativo. Tuttavia, durante l’iter ci siamo accorti che il bando non era aperto agli ETS (Enti del Terzo Settore) come noi, ma solo alle ODV (Organizzazioni di Volontariato) e APS (Associazioni di Promozione Sociale). Un’esclusione che si sarebbe potuta evitare eliminando una sola clausola, ma che a gara avviata non era più possibile correggere”.

Non solo, il bando presentava anche altre criticità, a partire dalle richieste del Comune, che risultavano, per un’associazione del terzo settore, “davvero impegnative” spiega Superti. “La struttura è dotata di container nuovi, molto belli, ma mancano elementi fondamentali come ombra, piante, ripari, cucce, casette: insomma, tutto ciò che serve per il benessere dei felini, soprattutto se tenuti all’aperto.

Anche l’aspetto economico è stato un ostacolo: “La cifra messa a disposizione dal Comune, 6.000 euro l’anno, è del tutto insufficiente” evidenzia la portavoce Lav. “Bisogna coprire spese importanti, come la presenza di un direttore sanitario, e tanti altri costi inevitabili. Eppure, nonostante tutto, eravamo fiduciosi: speravamo che l’apertura dell’oasi stimolasse la generosità dei cittadini. A Cremona c’è davvero bisogno di una struttura così”.

L’emergenza dei gatti abbandonati è sempre più pressante per le associazioni: “Ogni giorno riceviamo telefonate da persone che chiedono di collocare gatti o che segnalano animali randagi, sia in città sia in campagna. Molti sono gli abbandoni, spesso legati alla superficialità con cui si adottano animali. Purtroppo è una dinamica che vediamo sempre più spesso” continua Superti.

Ma ci sono anche situazioni familiari delicate: “Tante persone finiscono in casa di riposo o purtroppo vengono a mancare, lasciando soli i propri animali. E per i gatti è molto difficile trovare una nuova sistemazione. Una struttura d’accoglienza è sempre più necessaria” conclude.

Laura Bosio

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