Anche la liuteria made in Cremona
soffrirà i dazi: tassa dal 3 al 20%

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Violini sempre più cari con un rimbalzo monstre dal 3 al 20 per cento e danni ingenti per tutto il settore. È una crescita che spaventa non poco il mondo liutario all’ombra del Torrazzo, quella delle nuove tasse in ingresso imposte dall’amministrazione Trump anche sugli strumenti Made in Italy.
Un problema reale per liutai e botteghe che vedono negli Stati Uniti un importante mercato d’esportazione dei violini Made in Cremona.
I dazi a stelle e strisci dedicati prenderanno ufficialmente il via il prossimo 9 aprile; nel frattempo però gli addetti ai lavori già corrono i ripari. “Sicuramente anche il settore della liuteria risentirà di questo aumento sproporzionato dei dazi – ha commentato il presidente di ConfArtigianato Cremona e liutaio Stefano Trabucchi – sarà un colpo sicuramente duro per chi esporta verso gli Stati Uniti”.
“Quello americano – gli fa eco il collega Adriano Spadoni – è un mercato già molto competitivo e complicato, saturo di produttori locali; con i nuovi dazi lo diventerà ancora di più: siamo preoccupati”.
E se le nuove imposte andranno a limitare il commercio con l’America già si punta verso est.
“La situazione allo stato attuale – ha proseguito Trabucchi – è ancora incerta; bisognerà però prepararsi per cercare nuovi mercati, soprattutto in Europa ma anche in Asia, in Australia, ovunque vengano richiesti i nostri prodotti”.