e Cremona si emoziona
e Cremona si emoziona
Migliora nel 2024 la situazione del mercato del lavoro a Cremona, con un aumento dell’occupazione e una riduzione della disoccupazione e dell’inattività. Sebbene persistano alcune disparità di genere e tra le fasce d’età, il trend positivo evidenziato negli ultimi anni sembra consolidarsi: è la conclusione a cui giunge l’analisi dei dati delle Forze Lavoro ISTAT a livello provinciale, a cura dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cremona (Settore Lavoro e Formazione) pubblicata nell’ultima newsletter trimestrale.
Un’analisi parziale (i dati ISTAT derivano da rilevazioni campionarie effettuate tramite interviste a un numero selezionato di persone per ogni provincia), ma significativa dei trend in atto.
Tasso di attività. Nell’ultimo anno, il tasso di attività nella provincia di Cremona, ovvero la percentuale di forze di lavoro (occupati e disoccupati) rispetto alla popolazione tra i 15 e i 64 anni, si attesta al 71,6%, in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto al 70,9% del 2023. Nonostante il miglioramento e un valore superiore alla media nazionale (66,6%), Cremona resta leggermente al di sotto della media regionale (72,1%).
Nel confronto con le altre province lombarde, Cremona resta distante dai valori più elevati registrati da Milano (75,3%) e Monza e Brianza (73,2%), che si confermano ai vertici regionali. Si posiziona tuttavia immediatamente dopo, nella fascia medio-alta, con valori simili a quelli di Varese e Mantova (71,5%) e superiori a quelli delle restanti province.
L’aumento più significativo riguarda le donne: il tasso di attività femminile cresce di 1,4 punti percentuali rispetto al 2023, raggiungendo il 62,6% (+3,5 punti rispetto al 2021, quando era al 59,1%). Pur evidenziando un progresso, il tasso di attività femminile si mantiene su livelli ancora contenuti rispetto alla media regionale.
La differenza tra i generi sul mercato del lavoro rimane rilevante, con un divario di 17,8 punti percentuali: il tasso di attività maschile si attesta all’80,4%, con un incremento più contenuto (+0,1 punti), risultando il più alto insieme a Milano e comunque superiore alla media regionale (78,9%) e nazionale (75,6%).
Tasso di occupazione. Nel 2024, il tasso di occupazione complessivo (15-64 anni) nella provincia raggiunge il 70,3%, in aumento rispetto al 69,1% del 2023. Questo dato posiziona Cremona al di sopra della media nazionale (62,2%), con un margine di oltre 8 punti percentuali, e supera anche la media lombarda (69,4%), posizionandosi meglio nel confronto con molte province.
Fino al 2022, Cremona si trovava tra le province con i tassi più bassi in Lombardia, ma l’andamento positivo degli ultimi anni ha fatto registrare un recupero importante rispetto a queste realtà.
Anche in questo caso, il miglioramento è più marcato per le donne, con un incremento di 2,3 punti percentuali, che porta il tasso al 61,6%. Nonostante il progresso, Cremona rimane ancora sotto la media regionale (62,3%) e distante dalle province con la maggiore occupazione femminile, come Milano (66,4%) e Monza e Brianza (65,4%). Il tasso di occupazione maschile, invece, cresce lievemente al 78,7%, confermando Cremona tra le province con la maggiore partecipazione maschile.
L’andamento del mercato del lavoro varia tra le diverse fasce d’età.
Nella fascia d’età 15-34 anni il tasso di occupazione scende al 51,1%, rispetto al 55% del 2023. Si tratta di una diminuzione significativa, che colloca il territorio al di sotto della media regionale. La flessione riguarda entrambi i generi: il tasso maschile cala dal 62,6% al 58,4%, quello femminile dal 47,1% al 43,8%.
Nella fascia 35-49 anni, invece, il tasso di occupazione cresce dall’84,6% del 2023 all’88,4%, posizionandosi tra i valori più alti della Lombardia, secondo solo a Monza e Brianza (90,7%). Il valore registrato a Cremona è superiore sia alla media regionale (85,8%) sia a quella nazionale (77,2%). L’aumento interessa entrambi i generi: gli uomini passano dal 93,9% al 96,6%, le donne dal 74,8% al 79,1%.
Anche nella fascia 50-64 anni si osserva un miglioramento, con un tasso che raggiunge il 70,6%, rispetto al 67,2% del 2023. La provincia si colloca al di sopra della media regionale (69,3%) e nazionale (64,7%).
Numero di occupati. Nel 2024, il numero totale di occupati a Cremona raggiunge le 157.000 unità, segnando un aumento di 3.000 unità rispetto al 2023. Tuttavia, questo incremento riguarda esclusivamente le donne che passano da 64.000 a 67.000 unità, mentre il numero di uomini occupati rimane stabile a 90.000 unità.
Rispetto al 2020, quando il dato aveva toccato il minimo di 59.000 unità, l’occupazione femminile ha registrato una crescita significativa. Analizzando la tipologia di occupazione, dei 157.000 occupati totali, 129.000 sono lavoratori dipendenti e 28.000 indipendenti. L’incremento registrato nel 2024 rispetto al 2023 è avvenuto esclusivamente tra i dipendenti, con un aumento di 3.000 unità, mentre il numero dei lavoratori indipendenti è rimasto stabile.
Suddividendo gli occupati per settore economico, nel 2024 si osservano le seguenti dinamiche:
Agricoltura, silvicoltura e pesca: gli occupati sono 9.000, in lieve aumento rispetto agli 8.000 del 2023.
Industria totale: il settore conta 52.000 occupati, in diminuzione rispetto ai 55.000 dell’anno precedente.
Industria escluso costruzioni: si registra un calo marcato, con 40.000 occupati contro i 48.000 del 2023.
Costruzioni: al contrario, il comparto delle costruzioni mostra un aumento significativo, con 12.000 occupati rispetto ai 7.000 dell’anno precedente.
Servizi totali: con 96.000 occupati, il settore segna un aumento rispetto ai 91.000 del 2023.
Commercio, alberghi e ristoranti: si passa da 24.000 a 27.000 occupati.
Altre attività dei servizi: si registra una crescita più contenuta, con 69.000 occupati contro i 67.000 dell’anno precedente.
Questi dati evidenziano che il settore più rilevante per l’occupazione a Cremona è quello dei servizi, con un totale di 96.000 occupati, rappresentando circa il 61% del totale. L’industria nel suo complesso conta 52.000 occupati (circa il 33%), mentre l’agricoltura e i settori affini impiegano il 6% degli occupati totali. gb