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Rimini è più forte
la Juvi è battuta 88-76

Poteva essere un jolly importante da giocare in chiave salvezza, ma nel recupero del giovedì ha vinto la squadra più forte. La Ferraroni Juvi Cremona lotta ma è costretta a cedere 88-76 alla Riviera Banca Basket Rimini, che come all’andata fa valere fisicità ed esperienza. Cremona parte meglio, ma l’ex capolista prende rapidamente le misure e mette il naso avanti senza mai più guardarsi indietro. Bravi i gigliati a non mollare mentalmente, ma la truppa di Dell’Agnello è coriacea e non permette mai a Tortù e compagni di tornare sotto la doppia cifra di svantaggio.

Come detto, è una Juvi pimpante quella che apre la gara al Flaminio: in quintetto al posto di Morgillo c’è Barbante e la scelta paga fin da subito, con il lungo oromaranto che nei primi 4’ e la prima opzione offensiva di coach Bechi, pungendo con regolarità per l’11-6 gigliato del quarto minuto.

Il timeout sveglia Rimini, che ricomincia con un parziale di 6-0 interrotto dalla tripla di Washington, ma l’arma in più dei romagnoli è il neoarrivato ed ex Vanoli Luca Conti, che contribuisce ad alzare i ritmi portando i padroni di casa sul +6. E’ poi un canestro di Morgillo a limare il gap sul -4 del primo riposo (23-19).

Camara inizia il secondo periodo infiammando il palazzo con una gran schiacciata, ma la Juvi rimane in scia grazie alla precisione da tre punti di Tortù e Bertetti. Il tiro dalla lunga che stava tenendo a galla i gigliati inizia a venire meno, mentre Rimini non smette di macinare la propria pallacanestro, affidandosi alla regia di Robinson e alla fisicita di Anumba.

In men che non si dica i gigliati si ritrovano a -9 e nemmeno la zona di coach Bechi sembra arrestare la furia dei padroni di casa, che anzi colpiscono con tre triple di fila toccando il + 15 dell’intervallo, perfezionato dal bel movimento di Simioni. Al rientro dagli spogliatoi gli oroamaranto ritrovano smalto dalla lunga distanza, ma i romagnoli sono cinici nel punire ogni disattenzione ospite, spingendosi sul +18 del 23’.

Inizia un botta e risposta a ritmi sostenuti con anche qualche errore, ma i gigliati faticano a limare lo svantaggio, anche grazie alle triple di Grande e Tomassini, chirurgici nel finalizzare il giro palla romagnolo. Rimini ha chili e centimetri e la Juvi fatica ad avvicinarsi al ferro, mentre Camara lucra viaggi in lunetta consolidando il vantaggio dei suoi e chiudendo il terzo quarto sul 75-61.

Servirebbe un guizzo juvino per riaprire una partita che sembra prendere i binari riminesi, ma sono invece Grande e Camara ad aprire le danze nel quarto periodo. Il copione si ripete: Rimini allunga, la Juvi ricuce ma i romagnoli sono abili nello spegnere tempestivamente ogni focolaio di rimonta gigliata. Massone con un paio di triple tiene vivi i suoi, ma il pitturato continua ad essere un tabù e Rimini può permettersi anche di sbagliare un paio di canestri facili. A poco più di tre minuti dal termine coach Bechi si gioca il timeout del tutto per tutto, ma al fulmineo canestro di Barbante rispondono subito Robinson e Tomassini chiudendo di fatto la gara.

Alla Juvi non basta il miglior Washington visto finora, che chiude con 16 punti e ben 8 assist. Non la miglior serata per Polanco, impreciso al tiro, mentre a timbrare una delle migliori prestazioni in maglia oroamaranto è Barbante, che chiude a quota 17. Anche se vincere al Flaminio è oggettivamente impresa ardua, con questa fanno 5 sconfitte di fila. Ora, vincere domenica contro Pesaro diventa davvero fondamentale.
Alberto Guarneri

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