Cronaca

Stalking, minacce alla ex
"Temo per la mia incolumità"

La relazione tra Claudia e Mario (entrambi nomi di fantasia), genitori di una bambina che oggi ha sette anni, era crollata nel marzo del 2021, quando la donna, ormai stanca, se n’era andata di casa. Lui, geloso, non accettava la fine della relazione, e avrebbe iniziato a mettere in atto comportamenti persecutori nei confronti della sua ex. L’uomo, 43 anni, è a processo per stalking. E’ assistito dall’avvocato Nicola Pomponio, di Napoli, mentre lei si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Vittorio Patrini.

Per l’accusa, la vittima aveva cominciato a ricevere numerose chiamate e ad essere minacciata. “Ti spezzo le gambe”, le avrebbe detto lui, che la controllava attraverso i social. “Aveva il dubbio che avessi un altro uomo”, ha spiegato in aula la donna. “Un giorno me lo sono trovato sotto casa. Era aggressivo. Ha fatto il gesto di buttarmi un bicchiere addosso. E’ venuto anche ad urlare nel cortile dove abito”.

“In un’altra occasione”, ha ricordato, “ero nel negozio di una mia amica e lui è arrivato. Puzzava di alcol. Mi ha preso per mano e mi ha fatto uscire dal negozio nonostante gli avessi chiesto di lasciarmi stare, se no avrei chiamato la polizia. Quando ho fatto il gesto di prendere il telefono, lui mi ha dato una testata. Me lo sono anche ritrovato poco dopo al pronto soccorso. E’ stato allontanato”.

L’avvocato Patrini

La donna ha poi raccontato di averlo incrociato quella sera in auto mentre tornava a casa. “Ho visto che ha fatto inversione, io ho proseguito e mi sono ritrovata nella zona industriale. A quel punto mi ha raggiunta e mi ha affiancato con la macchina. E’ sceso e mi ha battuto i pugni sui vetri mentre io ero dentro e stavo chiamando la polizia”. All’arrivo degli agenti, l’uomo era stato fermato, ma era comunque andato avanti ad insultare la sua ex. “Ti spezzo le cosce, vedi come ti faccio soffrire, te la farò pagare”. “Poi lui”, ha detto la donna, “mi ha preso le chiavi della macchina e me le ha lanciate, colpendo l’auto”.

In aula, Claudia ha spiegato anche di quando Mario le aveva chiuso una mano nella portiera della macchina. “In quell’occasione era venuto a prendere nostra figlia”. E poi i continui messaggi, di giorno e di notte, e le chiamate. Lui le diceva che non poteva stare senza di lei, e l’aveva anche minacciata di toglierle la bambina. Era successo quando lui, il 26 gennaio di quest’anno, si era presentato alla festa di compleanno della piccola. “Ho chiamato i carabinieri”, ha ricordato la donna. “Lui quel giorno non doveva essere lì. Era una festa privata”.

Oggi Claudia ha una nuova relazione. Convive con un uomo che ha conosciuto dopo essersi allontanata dall’ex compagno. “Con Mario ci sentiamo solo per la bambina”, ha detto Claudia nella sua testimonianza, “ma ancora oggi è un continuo vivere in ansia perchè le cose non sono tanto cambiate. Ho paura per la mia incolumità, non esco più sola e sono sempre accompagnata dal mio compagno. Oggi si ferma qui, ma domani non lo so“.

Al termine dell’udienza, il giudice, prima di fissare il rinvio, ha consigliato alla coppia (entrambi erano presenti) di trovarsi da soli e di mettersi attorno ad un tavolo, auspicando che insieme possano trovare un accordo “per salvaguardare il rapporto” con la loro bambina. Le parti in causa si sono mostrate scettiche.

Si torna davanti al giudice il prossimo 11 giugno.

Sara Pizzorni

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