Cultura

Stradivari Festival: il pianista
Bahrami e la musica per la pace

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Il concerto di Bahrami all'Auditorium Arvedi

Giovedì sera si è esibito nell’Auditorium G. Arvedi il pianista iraniano Ramin Bahrami nel concerto della rassegna Around Bach declinato “tra Oriente e Occidente”, appuntamento parte di Stradivari Festival – Il Pianoforte. L’artista, oltre che aver mostrato il suo talento indiscusso, ha espresso il suo impegno per la musica quale messaggera di pace.

“Diamo più violini e oboi ai nostri figli, invece che armi” aveva già spiegato Bahrami incontrando la stampa durante le prove, rimarcando come in tempi così difficili sia fondamentale il dialogo fra le culture. “In questo il pianoforte è uno strumento rappresentativo, con i suoi tasti bianchi e neri, così diversi eppure insieme capaci di produrre un suono meraviglioso”.

Il programma si è aperto sulle note della Partita n. 1 – definita dal pianista “un parlamento musicale europeo” – di Johann Sebastian Bach, compositore di cui Bahrami nel tempo ha esplorato la monumentale produzione tastieristica, mettendone in risalto l’universalità anche grazie alla natura cosmopolita del pianista.

Le origini persiane di Bahrami sono poi emerse nel finale con Gole Sangam (Io sono un fiore di pietra), mentre al centro del concerto si sono susseguiti brani di Rachmaninov, Bach, Mozart, Chopin facendo assaporare al pubblico diversi stili, epoche e atmosfere. Non è mancato un bis fra gli applausi.

Ora “STRADIVARIfestival – Il Pianoforte” si avvia verso la conclusione, sabato 12 aprile con il concerto di Alexander Lonquich.

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