Cronaca

Imputato in un processo, falsifica
certificato medico: un anno di pena

Un imprenditore cremonese 40enne è stato condannato alla pena di un anno per aver falsificato il certificato del proprio medico di base. Stefano, imputato in un processo per un reato finanziario, per ottenere il rinvio dell’udienza, fissata al 10 novembre del 2021, il giorno prima aveva fatto pervenire al tribunale l’atto falso. Aveva modificato la data e scannerizzato un precedente certificato originale del suo medico, mantenendo la stessa diagnosi di “cervicalgia acuta con cefalea e vertigini”, e la prescrizione di “riposo assoluto con divieto di spostamento per sei giorni”.

Il giorno dell’udienza, però, il pm Silvia Manfredi si era accorta di anomalie nel certificato, e lo aveva segnalato al giudice. Era quindi stato contattato il medico di base che era caduto dalle nuvole. All’epoca, l’udienza era stata comunque aggiornata a causa dell’assenza di un testimone.

L’avvocato Tacchinardi

Oggi, nel processo per il reato di falso, il medico è stato chiamato a testimoniare. Il camice bianco, ora in pensione, ha raccontato di essere stato contattato dal suo paziente che gli aveva confidato di aver fatto “una stupidaggine”, chiedendogli se poteva fare qualcosa per aiutarlo. “Gli ho risposto che non potevo fare nulla”, ha riferito il medico. “Bastava che mi chiamasse e che mi dicesse che non stava bene. L’avrei visitato“.

“L’imputato si è reso conto di aver sbagliato“, ha detto oggi il pm onorario nella sua requisitoria, chiedendo la condanna ad un anno, sottolineando in ogni caso che l’uomo aveva fatto un’offerta di 500 euro a favore di Asaps, Associazione sostenitori e amici della polizia stradale. Il legale della difesa, l’avvocato Mario Tacchinardi, aveva invece chiesto l’assoluzione per la particolare tenuità del fatto. “E’ stato preso dal panico“, ha sostenuto il legale. Invece è arrivata la condanna, così come chiesto dall’accusa, con l’ordine di confisca e distruzione del documento falso.

La difesa ha fatto sapere che ricorrerà in Appello.

Sara Pizzorni

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...