Art Fair, espositori in aumento:
"Cremona piazza ideale"

Una rassegna in crescita e ambiziosa, quella di Cremona Art Fair, che con la terza edizione ha voluto sfruttare in modo più audace il mix di nuovi espositori e conferme per alzare l’asticella. Il pensiero che muove e fa da base all’intera rassegna è sempre l’emozione e di come innescarla nello spettatore.
Paolo Batoni, direttore Cremona Art Fair, ha spiegato: “Edizione in crescita, sono aumentati gli espositori rispetto allo scorso anno, siamo molto entusiasti, quest’anno abbiamo una tendenza con gallerie che presentano artisti emergenti e delle gallerie storicizzate, veramente importanti, con opere del primo Novecento di interesse nazionale”.
“Il rapporto di Cremona con l’arte è in continua evoluzione”, ha spiegato Batoni: “Amo Cremona perché il rapporto che ha con l’arte è un rapporto del passato anche, ma molto nuovo, molto interessato, mi piace proprio vedere le persone che si appassionano, curiose. Io sono convinto che la città di Cremona sia una piazza ideale proprio per l’arte contemporanea, anche per tutto il Novecento, ovviamente”.
Per i galleristi l’occasione di esporre più artisti in contemporanea. Willy Montini, espositore: “Esponiamo, come facciamo sempre, una grande varietà di opere, dagli artisti contemporanei, ad esempio Laura Romanengo, una giovane pittrice che proviene da un percorso di restauro, lavora con i pigmenti antichi, come facevano i pittori di una volta, lo fa ancora oggi, quindi arte contemporanea che trae ispirazione dal passato, oppure i grandi maestri. Noi, come sempre, trattiamo anche le opere dei grandi del Novecento per i collezionisti più attenti”.
Per il mondo dell’arte resta l’ombra dell’intelligenza artificiale, ma secondo alcuni questa rappresenta un’occasione da sfruttare e non andrebbe demonizzata.
Ancora Batoni: “È la frontiera di oggi e ovviamente sarà quella di domani. Come sempre nella storia, l’arte è un po’ il diapason, diciamo così, è il sensore con cui ci si accorge delle cose per come si stanno trasformando. Gli artisti che sapranno o sanno già usare l’intelligenza artificiale a loro maniera ci diranno quali saranno le possibilità e non i rischi di questa grande frontiera del prossimo futuro”.
Lorenzo Scaratti