"Giù le mani dal risarcimento
Tamoil": raccolte oltre 300 firme

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AGGIORNAMENTO – Nella giornata di oggi sono state oltre 300 le firme raccolte in occasione della petizione popolare per chiedere il vincolo delle risorse destinate ai proventi della vertenza Tamoil. A lanciarla, un gruppo trasversale di politici locali: i radicali Gino Ruggeri e Sergio Ravelli, il sindaco di Gerre de’ Caprioli, Michel Marchi, l’ambientalista Luigi Lipara. Si poteva firmare al banchetto davanti a Spazio Comune dalle 9 alle 12.
“Sull’onda dell’allarme lanciato da Sergio Ravelli e Gino Ruggeri, nel giro di una settimana è montato in città un senso di profondo disagio in relazione alla prospettiva di un uso inadeguato delle risorse derivanti dai risarcimenti Tamoil, esito di una battaglia di alto profilo civico. In tanti abbiamo avvertito da subito l’urgenza di approfondire e provare a fare qualcosa per scongiurare un errore così clamoroso”, evidenziano i promotori.
“Consapevoli che l’indignazione non porta a nulla, abbiamo quindi elaborato un testo che contenesse anche elementi propositivi; un testo che potesse raccogliere il senso profondo di quel sentimento che l’amministrazione comunale dava l’impressione di non aver raccolto.
Mentre da Palazzo fischiavano parole di piombo, tese a definire unilateralmente i concetti di bene comune e riqualificazione ambientale, ci siamo fatti interpreti di una visione diversa, ugualmente legittima e profondamente pragmatica.
È emozionante assistere in queste ore alla spontanea diffusione della petizione da parte di tanti cittadini in modo assolutamente trasversale, senza alcuna bandiera di partito ma con l’unica, salda motivazione di non disperdere assieme a quei soldi i valori che ogni singolo centesimo di quelle somme rappresenta: il valore del coraggio di chi si è costituito personalmente in giudizio contro un colosso del petrolio; il valore di chi ancora oggi conduce battaglie legali difficilissime (si pensi alle cause intentate dalle società canottieri); il valore di chi non si rassegna all’abbandono della prospettiva di bonifica da parte dei responsabili di un inquinamento di dimensioni abnormi, tuttora presente sotto un tappeto di impianti attivi; la dignità di una città che chiede giustizia dei morti e dei malati che ancora piange.
Ora però abbiamo bisogno di tutti voi, della città e del territorio: chiediamo a tutti coloro che spontaneamente stanno diffondendo i moduli di stamparli in fronte e retro (cosicché ogni firma sia chiaramente riconducibile al testo della petizione) e di consegnarli ai promotori negli appuntamenti fissi che verranno organizzati. Possono firmare i maggiorenni, non necessariamente residenti a Cremona qualora gravitino sulla città per motivi di studio, lavoro o altri interessi”.