Cronaca

Lotta contro le mafie: testimone
di giustizia al Manin di Cremona

Una storia vera, fatta di denunce e senso dello Stato, ma anche lacrime e dolore; una storia dove il prezzo da pagare è stato ed è tuttora molto alto.
In concomitanza con il corteo per le strade cittadine dedicato alle vittime innocenti delle mafie, nell’aula magna del liceo Manin di Cremona, alcune classi dell’istituto hanno avuto la possibilità di fare un incontro a suo modo unico: protagonista è stato un testimone di giustizia, che alcuni anni fa ha avuto la forza di opporsi ad un sistema mafioso.

“La mia – ha commentato il testimone – è la storia di un uomo, di un manager, che nell’apice della sua carriera da cittadino libero da ogni condizionamento della criminalità organizzata e incensurato è venuto a conoscenza di anomalie costruttive, di un’infiltrazione mafiosa”.
Ho deciso di denunciare – ha aggiunto – per salvare vite umane. Nonostante tutto, però, oggi piangiamo diversi morti, vittime di crolli di strutture: non si è trattato di incidenti, ma di situazioni causate da soggetti che avevano scelto di fare affari con le mafie, mettendo a rischio la sicurezza di un’intera collettività”.

L’appuntamento, organizzato dall’associazione Dioghenes Aps e curato dalla docente Giuseppina Rosato, si inserisce nel solco delle iniziative della rete CPL (Centro Promozione Legalità), di cui anche il Manin fa parte.
“Questa occasione – ha affermato in merito la professoressa – è speciale per costruire quella cittadinanza attiva, consapevole e responsabile dei nostri studenti e delle nostre studentesse, affinché possano diventare uomini e donne nella società che li attende con una consapevolezza senza precedenti”.

Tra le diverse tematiche trattate, anche il cambiamento della mafia oggi: un sistema diventato più social e più fluido, ma non per questo meno pericoloso.

Vittime di mafia sono anche coloro che hanno deciso di denunciare – ha proseguito il testimone di giustizia – oggi c’è una mafia con la Mont Blanc, una mafia in giacca e cravatta; ma ancora di più c’è una mafia che coinvolge degli apparati dello Stato che purtroppo, in termini di infedeltà, riescono a contaminare ancora di più quell’azione di resistenza a contrastare il fenomeno mafioso”.

“I giovani – ha concluso l’uomo – sono la nostra speranza e il nostro futuro: è giusto che da testimone di giustizia vivente porti un messaggio a questi ragazzi, perché abbiano la consapevolezza di come le mafie distruggono tutto, compreso il loro futuro”.
Andrea Colla

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