Itinerari di arte e spiritualità
Istallazione in Cattolica a Cremona

Per la prima volta anche Cremona accoglie un’opera all’interno del progetto “Itinerari di arte e spiritualità”, che da venti anni coinvolge tutte le sedi universitarie dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’istallazione è stata inaugurata nella mattina di martedì nel Campus Santa Monica ed è stata promossa dal Centro Pastorale in collaborazione con il Dipartimento di storia, archeologia e storia dell’arte.
“Questa iniziativa di arte contemporanea – spiega Mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – vuole entrare in dialogo con le dimensioni profonde del sentire umano, forme religiose perché evocano relazioni: relazione con l’ambiente, relazione con l’altro, relazione con l’Assoluto”.
“In questo senso – ha proseguito il Monsignore – c’è una religiosità diffusa, intesa come ricerca e domanda di legame, espressione stessa della fede. L’Università Cattolica, da ormai vent’anni, cura un’iniziativa legata proprio a questo profilo scegliendo un tema per stimolare un dialogo tra studenti e artisti, con la mediazione del Centro Pastorale e soprattutto dei professori; il nostro obiettivo è far sì che, da questo dialogo, escano dei percorsi di arte e spiritualità“.
Tema di quest’anno le “Compresenze (im)possibili – Esse potest“, con al centro contrapposizioni solo apparentemente inconciliabili.
“Si tratta di eventualità che non emergono, non si esprimono o che riteniamo addirittura impossibili – ha confermato l’assistente ecclesiastico – ma che in realtà nascondono in sé delle convergenze straordinarie, che danno senso anche alla vita umana”.
Soddisfazione anche da parte dell’artista Flavia Spasari, scelta per la sua istallazione dal titolo “Untitled”.
“Sono felice di essere stata ospitata in questo spazio – ha commentato Spasari – secondo me, l’opera dialoga molto bene con con le travi e con questo spazio. L’opera è nata diversi anni fa, quando ero studentessa universitaria, e rappresenta un riassunto dei luoghi che ho vissuto, che ho abitato. Ho voluto mettere al centro il tema della sovrapproduzione industriale e di ciò che viene eliminato”.
Protagonisti, a loro modo, dell’opera sono infatti gli scarti, tra cui anche il marmo di Carrara e diversi materiali di costruzione.
“Questa installazione – ha proseguito l’artista – fa riferimento a quei ‘mostri urbani‘ che un popolano i paesaggi rurali di tutt’Italia, con particolare attenzione a quelli della regione da cui provengo, la Calabria: in questo mix i materiali si formano, dialogano tra di loro in una sorta di metamorfosi. I marmi presenti creano una sorta di spina dorsale, all’interno della quale passa un cavo elettrico, che però non ha una funzionalità: da qui, il motivo per cui quest’opera non ha un nome”.
Nicoletta Tosato