Cronaca

Anziane truffate, dichiarazione
shock dell'imputata

Colpo di scena durante il processo contro Cristina Pedrabissi, ex senior private banker di Credem, accusata di aver sottratto oltre due milioni di euro alle sorelle Giordana e Marise Zanardi, due anziane residenti a Cremona, decedute nel 2020 (mentre viene stralciata la parte che riguarda il marito Maurizio Merlini, deceduto a inizio febbraio). La donna, rilasciando una dichiarazione spontanea, ha raccontato di aver scoperto solo dopo il funerale del marito che la ex compagna del coniuge, nonché madre di sua figlia, Andrea Ottavia – anch’essa imputata – era parente delle sorelle Zanardi. Una dichiarazione shock, che potrebbe cambiare le prospettive del processo.

Pedrabissi è assistita dai legali Stefano Aterno ed Ernesto Belisario del Foro di Roma, mentre la madre e la suocera della ex funzionaria di banca, insieme alla figlia di lui, accusate di riciclaggio, sono difese dall’avvocato Paolo Bregalanti di Cremona.

Nell’udienza di martedì sono stati ascoltati diversi testimoni, che hanno confermato la vulnerabilità delle due donne e la loro totale fiducia nella Pedrabissi, che curava i loro interessi finanziari.

La prima testimone, una donna che frequentava il bar dove si recava Giordana Zanardi, ha raccontato di aver instaurato “un rapporto di amicizia con la donna, aiutandola in alcune commissioni”. Ha riferito che la Zanardi “non ci vedeva bene, era molto parsimoniosa e riponeva una fiducia assoluta nella Pedrabissi, alla quale si affidava per la gestione del denaro”.

Ha aggiunto che più volte l’ex bancaria si recava a casa della Zanardi per farle firmare dei documenti, ma la donna, con gravi problemi alla vista, “non sapeva cosa stesse firmando”.

Anche uno dei vicini di casa di Giordana Zanardi ha confermato la fragilità dell’anziana, raccontando di averla aiutata per anni nei lavori domestici, dato che non era in grado di svolgerli da sola. Ha riferito che era sempre a casa e conduceva una vita molto modesta, nonostante fosse benestante.

Una situazione analoga quella di Marise Zanardi: una sua vicina di casa ha spiegato che la donna, negli ultimi anni, soffriva a sua volta di problemi di vista ed era calata anche in lucidità mentale. Dopo una caduta, era stata trasferita in una casa di riposo, dove ha vissuto per circa tre anni.

A prendere la parola è stato poi un funzionario di banca, che ha confermato come negli ultimi anni le sorelle non frequentassero più la filiale, demandando tutte le operazioni alla Pedrabissi. Tanto che “alcuni cassieri si erano lamentati” per il fatto che fosse sempre l’ex bancaria a presentarsi per eseguire operazioni sui conti delle clienti. Dalla sua dichiarazione sono emersi anche diversi bonifici fatti per conto delle due sorelle, tra cui un trasferimento di ben 350mila euro nei confronti di una donna che veniva definita come una “dama di compagnia”, e che di fatto era la madre di Merlini.

Tuttavia, i vicini di casa che hanno testimoniato, a domanda diretta hanno negato che le due donne avessero una dama di compagnia o una badante e hanno ribadito che erano spesso sole.  LaBos

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