Politica

Fondi Tamoil, Portesani e Forza
Italia rinfocolano il dibattito

I monitoraggi nell'area Bissolati (foto d'archivio)

Minoranze agguerrite contro il presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti, in merito alla ricostruzione delle riunioni in cui i capigruppo consigliari avrebbero iniziato a discutere sull’utilizzo del fondo da 2,4 milioni derivante da risarcimento Tamoil.

“Il tema è stato trattato la prima volta nell’Ufficio di Presidenza del 28 ottobre 2024, come sostenuto dalla consigliera Tacchini, non in quello del 17 dicembre 2024”, afferma Alessandro Portesani di Novità a Cremona. Anche quando se ne è parlato, non è stata fatta alcuna istruttoria in merito: il punto non era nemmeno all’ordine del giorno, che riguardava esclusivamente la programmazione dei lavori dell’Ufficio di Presidenza. Nessun documento sul tema è stato anticipato ai capigruppo, nemmeno la delibera consiliare n. 21 del 10 aprile 2019, che rappresentava l’elemento chiave della discussione”.

“Quando se ne è parlato- conferma il capogruppo di Novita’ a Cremona – il Presidente Pizzetti ha introdotto la questione nelle “varie ed eventuali” con una sua considerazione di metodo, proponendo di modificare la delibera per bypassare la commissione tecnica che essa stessa prevedeva, sostenendo che dovessero essere i rappresentanti eletti dai cittadini a decidere la destinazione dei fondi. Ma guarda caso, ha omesso ogni riferimento al vincolo di destinazione stabilito proprio da quella delibera. Successivamente, ha garantito che il tema sarebbe stato ripreso, ma così non è stato: non è mai stato inserito all’ordine del giorno degli Uffici di Presidenza.

Alessandro Portesani

“Pizzetti – continua Portesani – ha presentato la sua proposta di utilizzo dei fondi per il decoro di Piazza Roma e di altri spazi cittadini. Abbiamo ringraziato per il coinvolgimento dell’Ufficio di Presidenza nella riflessione. Proprio perché il tema è stato trattato ‘fuori sacco’, senza adeguata preparazione, era doveroso un confronto serio e strutturato”.

“E ora un paio di considerazioni sul ruolo di Pizzetti”, aggiunge Portesani. “Il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale è, o dovrebbe essere, super partes. Invece, Pizzetti lo interpreta come un’emanazione del PD, alternandosi tra il ruolo di arbitro e quello di giocatore a seconda della convenienza. Il risultato? Una confusione istituzionale imbarazzante”.

“Per quanto mi riguarda – dice ancora Portesani – dopo aver approfondito la delibera e discusso con gli alleati e con i gruppi di cittadini da sempre impegnati sulla vicenda, ho aderito alla mozione firmata da Lega, Forza Italia e Cinque Stelle, citata da Pizzetti nel suo attacco pubblico. Non solo ‘Novità a Cremona’ aderirà alla campagna popolare nata spontaneamente a seguito dell’iniziativa di Sergio Ravelli e Gino Ruggeri. Dunque, di cosa stiamo parlando? Quale sarebbe l’incoerenza?
“Caro Presidente, un consiglio: meno proclami e più rispetto per le istituzioni. Meno partigianeria e più imparzialità. Perché, alla fine della giornata, anche lei è un consigliere comunale come tutti gli altri. E se vuole continuare a fare politica di parte, c’è sempre la segreteria del PD. Il Consiglio Comunale, invece, merita un arbitro vero, come lei quando vuole sa essere, non un giocatore che si fischia i rigori da solo”, conclude Portesani.

Sulla stessa lunghezza d’onda Luca Ghidini e Andrea Carassai, segretario cittadino e consigliere comunale di Forza Italia. “La Presidenza del Consiglio è innanzitutto un ruolo istituzionale e di garanzia nei confronti di tutti i consiglieri comunali, che hanno pari dignità. Espressioni quali “la minoranza della minoranza”, sono da considerarsi fuori luogo ed offensive. A tal proposito, è giusto ricordare che la maggioranza è tale per soli 193 voti di differenza. Se il Presidente del Consiglio non è in grado di controllare il proprio spirito di parte, ceda il suo posto a persone più equilibrate e si dedichi a tempo pieno a ruoli politici.

Andrea Carassai (foto Sessa)

“Entrando ora più nel merito dei fatti, non corrisponde al vero che l’Ufficio di presidenza abbia approvato la modifica della delibera del Consiglio Comunale n. 21 del 2019, tantomeno che abbia discusso e deciso di destinare il risarcimento Tamoil per interventi di manutenzione delle piazze cittadine. Saverio Simi, che all’epoca rappresentava Forza Italia in Ufficio di presidenza, ha da subito espresso perplessità già di fronte alla proposta di Pizzetti di cancellare dalla delibera la costituzione della commissione tecnico-scientifica a supporto delle scelte che sarebbero spettate al consiglio comunale. In realtà era stato introdotto il tema senza raggiungere alcuna decisione nel merito.

“È giusto che la politica si assuma la responsabilità di decidere, ma, senza un’analisi tecnica e scientifica delle possibili soluzioni ai problemi, si ingannano solo i cittadini.
Inoltre, a essere mistificatoria è la posizione secondo la quale aggiustare un’aiuola, sostituire una panchina o installare un lampione possano considerarsi interventi ambientali. Una bugia non diventa verità continuando a ripeterla. Cercare poi di alterare il significato delle parole per poter liberamente disporre di risorse provenienti da un risarcimento per danni ambientali è scorretto e oltremodo offensivo dell’intelligenza delle persone, anche quelle che tra le fila della maggioranza hanno deciso di sostenere la petizione popolare promossa dai Radicali.

Luca Ghidini, segretario cittadino FI

“Forza Italia, assieme ad altre forze di minoranza e al contributo dei radicali cremonesi, ha sollevato un tema cruciale per Cremona, un tema che Pizzetti con la sua narrazione sta cercando di nascondere. Le gravi criticità ambientali di Cremona impattano sulla salute dei nostri cittadini. Le risorse ottenute dalla Tamoil devono, a nostro giudizio, essere impegnate per iniziare a rispondere a questa emergenza con il supporto di esperti.

“Per concludere – affermano i due esponenti di FI –  poco prima dell’insediamento di Andrea Carassai in Consiglio Comunale, Pizzetti gli confidò: ‘ho molto a cuore le ragioni delle minoranze’. Forse, nello strenuo tentativo di rappresentare una discontinuità rispetto al passato. Ma queste sarebbero azioni che hanno cuore le istanze delle minoranze?”

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