Cronaca

Addio a Nerina Dordoni, scomparsa
a poche ore dalla sorella

Hanno condiviso tutto: la famiglia, il lavoro, la passione per l’ospitalità e il commercio. E, in un incredibile intreccio del destino, hanno lasciato questa terra a poche ore di distanza l’una dall’altra. Bruna Dordoni, classe 1937, e la sorella Nerina Dordoni, classe 1938, molto nota a Cremona per aver gestito la Torrefazione ed erboristeria Dordoni di via Gaspare Cerioli.

Molto amata dai clienti e figura moto conosciuta in città, Nerina raccontava con competenza le proprietà delle erbe e come utilizzarle a scopo curativo, ma era nota anche per un altro motivo in città per il legame con la grande Mina. In un’intervista rilasciata nel 2000 al quotidiano “Il giorno”, raccontò il loro incontro tra i banchi dell’Istituto Tecnico Commerciale Beltrami, dove frequentavano due sezioni diverse:

“Eravamo in due sezioni diverse, io – racconta Nerina Dordoni – in una classe mista che studiava tedesco, lei in una sezione solo femminile dove si faceva inglese. Ci trovavamo per l’ora di educazione fisica. Un giorno mi stavo cambiando. Ho sentito cantare in inglese ‘L’amore è una cosa meravigliosa’. Era Mina. Sapevamo che si chiamava Anna Maria, ma per tutti era già Mina. ‘Sei tu che canti?’, le ho chiesto. Ha annuito. ‘Oddio, che voce meravigliosa’. Era lì, con quelle gambe lunghe, davanti a me che ero meno di un metro e sessanta e fino a ventiquattro anni ho sperato di crescere. Eppure aveva un atteggiamento modesto, umile, lei così estroversa. Perché Mina, in fondo, è così. L’ho rivista anni dopo. Ero sulla porta della drogheria che avevo con mia zia Carmela in corso Campi. Ha attraversato, mi ha ha sorriso e mi ha salutato: ‘Ciao Nerina’. Ricordava ancora il mio nome”.

Nella sua vita, Nerina Dordoni dimostrò anche grande coraggio. Nel marzo 2018, un uomo armato entrò nella sua torrefazione e lanciò contro di lei e un’impiegata una sostanza irritante, probabilmente acido. Nonostante il dolore, Nerina reagì con fermezza, respingendo il rapinatore con l’aiuto della collega e riuscendo a metterlo in fuga, grazie anche all’intervento dei negozianti vicini (qui il nostro servizio di allora).

Le due sorelle saranno salutate con una cerimonia congiunta, che si terrà sabato 15 marzo alle 11 nella chiesa parrocchiale di San Sebastiano.

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