Il Comitato mensa contesta
l'efficacia del premio Foodinsider

Il Comitato Mensa che si è costituito a Cremona oltre un anno fa commenta la notizia del premio di Foodinsider Mensa Top assegnato al menù delle mense cremonesi, precisando però “che il riconoscimento premia il menù, e non la qualità e l’efficacia del servizio mensa nel suo complesso.
Il premio viene infatti assegnato principalmente sulla base dell’analisi dei menù sulla carta, ed è purtroppo poco rilevante a fronte della scarsa attenzione per gli altri aspetti fondamentali del servizio mensa – gradimento, scarto, impatto delle procedure di rigenerazione sull’appetibilità di quanto proposto – che invece sono riportati e indicati come critici in quasi tutte le mense italiane analizzate da Foodinsider nel report da cui il premio scaturisce.
“E’ infatti lo stesso report a informarci che “il tema dello scarto di cibo in mensa è forse il problema più importante della ristorazione scolastica oggi”. Secondo gli insegnanti intervistati nel sondaggio, al miglioramento della qualità percepita del menu non corrisponde un aumento nel consumo dei pasti; al contrario, secondo il 60% delle maestre e maestri i bambini mangiano solo la metà del pasto; secondo un 34%, i bambini mangiano meno della metà; il che lascia solo un misero 6% di insegnanti che riferiscono che i propri alunni mangiano tutto.
“Sono dati pratici importanti che andrebbero approfonditi e a cui andrebbe dato dal Comune lo stesso risalto che viene dato alla “teoria” della ristorazione scolastica. La realtà fotografata dal report ci dice infatti che i dati sul consumo dei pasti stanno peggiorando dal 2021″, continuano i genitori del Comitato.
“Nonostante gli insegnanti intervistati dichiarino che ‘quasi nessun bambino mangia tutto il pasto a scuola’, la mancanza di monitoraggio degli scarti è la grande pecca del servizio nella stragrande maggioranza delle mense analizzate. Con il 37% delle mense scolastiche che non fa nulla, il 22% che lo fa solo due volte l’anno, l’11% che misura gli scarti solo occasionalmente; il 5% dei servizi mensa che lo praticano in maniera sistematica, ma non in tutte le scuole servite, è ancora troppo alta la percentuale di servizi dove ‘si tende a ignorare il problema’.
Un pasto pluripremiato può essere quindi perfetto dal punto di vista nutrizionale della sostenibilità ambientale, ma se i bambini non lo mangiano e finisce nella spazzatura, allora i concetti di correttezza alimentare e sostenibilità risultano completamente vanificati.
E’ ora dunque che queste informazioni vengano raccolte e analizzate sistematicamente anche a Cremona, agganciandole agli altri fattori che secondo Foodinsider, ma non solo, impattano sul consumo di cibo in mensa, compreso il tipo di cucina.
“I dati più positivi sul consumo emersi dal report premiano infatti le realtà con cucine interne; peccato che le scuole dotate della propria cucina siano solo il 16% di quelle analizzate, di contro a un 63% di mense con una cucina centralizzata e pasti trasportati. Non si può dunque ignorare il fatto che un grandissimo numero di scuole a Cremona riceve pasti preconfezionati e rigenerati, con grande impatto sull’appetibilità di quanto servito e quindi sullo scarto. È ancora Foodinsider infatti a indicare come la temperatura dei piatti serviti, ad esempio, sia “uno dei più importanti motivi di rifiuto del pasto”, e che “quando il centro cucina è distante i piatti sono spesso freddi”. Poco utile dunque concentrarsi sulla qualità crescente del menu se le stesse condizioni di servizio non permettono ai cuochi di garantire pasti davvero appetibili.
“Ricordiamo che nell’attuale ordinamento il servizio mensa scolastica non è un’opzione, ma un obbligo per le famiglie, che sono costrette a pagare tariffe elevate senza possibilità̀ di scelta. Questo rende ancora più importante garantire un servizio davvero di qualità che non si misuri solamente con premi basati sulla bontà teorica del menù ma su misurazioni oggettive di scarto, gradimento, efficacia nello stimolare nei bambini la costruzione di abitudini alimentari nuove.
Il comitato mensa è in attesa di essere convocato dal Comune per discutere criticità e proposte di miglioramento, che sono emerse dal questionario fatto circolare tramite passaparola tra i genitori utenti del servizio e da altre consultazioni. Il periodo di campionamento si è concluso a dicembre, ma ogni segnalazione o proposta può essere indirizzata a comitato.mensa.genitori.cremona@gmail.com
“In conclusione, il premio al menù di Foodinsider può essere uno strumento utile per sensibilizzare sull’importanza della ristorazione scolastica, ma va sottolineato che il campione analizzato si limita a 60 menu su tutta Italia e si intervistano non gli utenti ma i referenti mensa e gli insegnanti.
Ci sono realtà scolastiche con menu meno “blasonati” dove però l’interazione con l’utenza è molto più alta, e il miglioramento dell’offerta si basa sulla consultazione diretta con questionari di soddisfazione; in alcuni casi, ne vengono distribuiti tre distinti a genitori, insegnanti e agli stessi bambini, che al di là di ogni teoria sono gli utenti finali del servizio.
“Se poi vogliamo prendere Foodinsider come unico metro di giudizio – concludono i genitori – allora la valutazione condotta nel rating va considerata nella sua interezza includendo le criticità del servizio mensa e non solo il piazzamento del menu.
Altrimenti il riconoscimento rischia di essere più un’operazione di immagine che una reale garanzia di miglioramento. È lo stesso rating Foodinsider che peraltro afferma con forza in chiusura: No a una mensa chiusa ai genitori e sempre uguale, no all’indifferenza di fronte a un pasto scartato a metà ma pagato interamente”.