Ex Corpus Domini, recupero arduo
Carletti: "Ma provare si può"
Provare si può, questo il senso del sopralluogo di Paolo Carletti nell‘ex Cavallerizza e nell’ex Corpus Domini di proprietà del Comune di Cremona, il complesso ex monasteri – ex caserme tra via Bissolati e via Chiara Novella.
Nel suo ruolo di assessore al Patrimonio, Carletti ha iniziato una serie di visite presso alcuni dei siti che costituiscono il patrimonio del Comune di Cremona e questo è sicuramente uno dei più significativi, acquisito dal Demanio ormai una ventina di anni fa, e rimasto in attesa di un recupero. Iniziativa proibitiva al momento, che richiederebbe svariati milioni di euro: “Senza bandi non sarà possibile con le finanze dell’amministrazione comunale intervenire con un pieno recupero di questo immobile splendido, che necessita di lavori importantissimi, – afferma Carletti – è ovvio che non ci possono essere dei mezzi interventi, qui è necessario un intervento veramente importante, è un contenitore spettacolare, che può essere usato per qualsiasi funzione pubblica”.
L’assessore è convinto che sia “necessario innanzitutto metterci la testa, è un lavoro laborioso che non si risolverà nel breve, ma pian piano contiamo come per tutti gli altri contenitori, di restituire a Cremona anche questo”.
Già ci sono dei progetti esistenti fatti in passato come quello di realizzare “un auditorium – ha spiegato l’assessore – ma ci sono anche progetti di palestre. E’ un contenitore che si presta a tante funzioni e noi siamo ovviamente disponibili a ragionare anche con chiunque abbia intenzione di collaborare per un eventuale sviluppo, guardando anche al privato. E’ un peccato che non sia rientrato nel grande recupero nei via Bissolati il cui merito va anzitutto dato alla Fondazione Arvedi Buschini, cercheremo comunque di restituire anche questo pezzo alla nostra città”.
Al momento le priorità sono altre: “È chiaro che noi oggi siamo concentrati su altre progettualità che sono già in stato avanzato o embrionale, ma già con prospettive di sviluppo concrete”.
Silvia Galli