Consumo di suolo: in provincia
occupati 1.183 ettari di territorio
I dati dell’Ispra fotografano una situazione in linea con quella della Regione Lombardia. Diverse le situazioni nei diversi ambiti territoriali.
Tra il 2006 e il 2022 sono 1.183 gli ettari di suolo consumato in provincia di Cremona che corrispondono ad un incremento della superficie coperta del +6,8%. Un aumento che, in percentuale, è il più elevato in Lombardia precedendo di misura Lodi (6,7%), Bergamo (6,4%), Brescia e Mantova (6,3%). Questo è quanto emerge dai dati contenuti nel rapporto 2023 dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che documenta come il consumo di suolo in Italia continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate che, nel 2022, arriva a consumare 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km2.
Giova, tuttavia, osservare che, nel 2022, la superficie di suolo consumata in provincia di Cremona sul totale della superficie provinciale è nell’ordine del 10,5%, più basso di quello della media regionale (12,2%), lontano dal 40,7% di Monza-Brianza, dal 31,8% di Milano e dal 21% di Varese e in linea, tutto sommato, con le altre province e inferiore solo a quello di Pavia (9,5%) e Sondrio (2,6%). La provincia di Cremona ha un territorio abbastanza esteso, pari a 177.100 ettari, dei quali 18.598 coperti alla fine del 2022, appunto il 10,5%.
Peraltro, nell’ambito del territorio provinciale si evidenziano dati assai eccentrici considerando l’incremento netto di consumo del suolo tra il 2006 e il 2022. Infatti solo tre comuni superano abbondantemente i 40 ettari: Cremona (71,7), Casalmaggiore (55,7) e Piadena-Drizzona (46,9) mentre, negli ultimi 16 anni, in una dozzina di centri si superano i 20 ettari di suolo consumato. Tra questi, oltre la soglia dei 30 ettari si collocano Spino d’Adda, Crema, Sesto e Uniti, Sergnano, che precede di poco Offanengo (29,8 ha) e, con consumi decrescenti: Castelleone, Soncino, Castelverde, Pozzaglio ed Uniti, Rivolta d’Adda, Bordolano, Robecco d’Oglio e Bagnolo Cremasco (20,7 ha). Sono localizzati nella parte più occidentale della provincia la metà dei 16 comuni che hanno consumato più di 20 ettari tra il 2006 e il 2022, da Rivolta d’Adda a Castellone, passando per Crema. Si collocano, invece, nella fascia centrale, da Cremona a Bordolano, altri 6 centri con maggiore consumo di suolo mentre nella parte più orientale della Provincia solo Casalmaggiore e Piadena Drizzona superano la soglia dei 20 ettari consumati.
Poco o nullo il consumo del suolo in una quarantina di centri che, nell’ arco dei 16 anni in esame, consumano meno di 5 ettari, con, tra questi, con meno di un ettaro consumato, Olmeneta (0,1), Derovere e Azzanello (0,4), Cumignano sul Naviglio e Torlino Vimercati (0,6), Isola Dovarese (0,7) e Spineda (0,8 ettari).
Valori molti diversi, quindi, tra i comuni cremonesi con i primi 20 centri per estensione del suolo consumato tra il 2006 e il 2022 che hanno coperto la metà dell’intero consumo nella provincia di Cremona. La concentrazione del consumo del suolo nei centri maggiori si evidenzia con un dato: i 5 comuni che hanno consumato più suolo (Cremona, Casalmaggiore, Piadena Drizzona, Spino d’Adda e Crema) superano la superficie consumata complessivamente dai 61 comuni con minore consumo del suolo.
Elio Montanari
CLICCA QUI PER TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DI “CREMONA ALLO SPECCHIO”