Certificazione parità di genere,
misura di sostegno per le imprese
La Giunta di Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro, Simona Tironi, l’aggiornamento delle linee guida relative alla misura di sostegno rivolta alle imprese lombarde che intendono ottenere la certificazione della parità di genere per il periodo 2025-2027.
Nello specifico, si tratta dell’avviso pubblico Verso la certificazione della parità di genere, approvato con decreto regionale n. 654 del 23 gennaio 2023, che si inserisce nella cornice più ampia del programma regionale del Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027. Tra le novità introdotte ci sono la procedura centralizzata di selezione dei fornitori di servizi consulenziali, l’estensione dei termini per la rendicontazione, l’anticipazione dei termini di avvio attività per il conseguimento della certificazione e la riparametrazione degli importi dei voucher per servizi consulenziali per le microimprese (fino a 9 dipendenti), con un aumento del valore massimo che ora si attesta a 2.500 euro.
“Siamo stati la prima regione d’Italia a credere nella certificazione di parità di genere, come dimostrano i 10 milioni di euro investiti su questo bando che si è appena concluso” commenta l’assessore. “Contrastare il gap retributivo e occupazionale tra uomini e donne e, in generale, favorire il più possibile il lavoro femminile sono priorità di questa Giunta, che ha da tempo riconosciuto l’importanza di promuovere la parità di genere come leva strategica per la competitività e l’innovazione del sistema produttivo lombardo”.
Regione Lombardia è stata infatti la prima regione a introdurre la certificazione della parità di genere, con l’obiettivo di migliorare le condizioni lavorative delle donne, ridurre il divario retributivo, aumentare le opportunità di crescita professionale e favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
La precedente edizione del bando, strutturato in due linee distinte di finanziamento e gestito operativamente da Unioncamere Lombardia, si è chiusa lo scorso 13 dicembre, registrando grande interesse da parte delle imprese lombarde. In totale le domande presentate sono state 985 e le aziende aderenti 873, di cui alcune hanno fatto richiesta per entrambe le linee di finanziamento previste: una dedicata a contributi per servizi di consulenza, l’altra a contributi per i costi di certificazione. Nel Cremonese sono state 16 le imprese che hanno aderito.
Se si analizzano i dati delle adesioni su base provinciale emerge come il maggior numero di imprese che hanno presentato domanda abbia la sua sede legale a Milano ( 351), Brescia (155) e Bergamo (88). Prendendo invece in considerazione le dimensioni delle pmi, si vede come la maggior parte (448) abbia un numero di dipendenti compreso 10 e 49. A seguire ci sono invece quelle con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 125 (197) e tra 1 e 9 (143).
A registrare il più alto numero di aziende aderenti è stato il settore del Commercio all’ingrosso (esclusi autoveicoli) con 69 domande. A seguire si sono collocati invece i settori Direzione aziendale e consulenza gestionale (53), Lavori di costruzione specializzati (51), Assistenza sociale non residenziale (51) e Produzione di software e consulenza informatica (50).
Il bando, in linea con il PNRR, mira a sostenere le imprese nel dotarsi di strumenti per ridurre il divario di genere, offrendo un supporto concreto anche per promuovere flessibilità, formazione e politiche di supporto alla maternità. L’obiettivo finale è creare una rete di eccellenza che possa rappresentare un modello virtuoso per altre realtà aziendali, promuovendo una cultura inclusiva e meritocratica.