Cronaca

Storia degli orfanotrofi cremonesi
Lo studio di Zanesi

Fra gli eventi previsti per onorare il centenario della “Lazzaro Chiappari”, Associazione degli ex Allievi Orfanotrofio e Manini, sabato prossimo 21 dicembre alle ore 11 si terrà, presso la sala Consiliare di Fondazione Città di Cremona, la presentazione della ricerca storica realizzata da Emanuela Zanesi sull’origine e lo sviluppo degli Orfanotrofi Cremonesi: “Storia degli orfanotrofi dal Medioevo all’Età Moderna”.

“Cento anni di solidarietà”, erail il titolo del volumetto presentato dal presidente dell’associazione, Fiorenzo Bassi,  lo scorso 10 novembre per celebrare l’importante traguardo, testimonianza di un impegno di solidarietà ereditato dal passato e mantenuto attivo dai numerosi associati.

“La ricorrenza – spiega Bassi – ha offerto lo spunto per effettuare una ricerca storica tesa a ricostruire il volto dell’assistenza all’infanzia orfana a Cremona dalle sue origini fino all’età moderna. Autrice del contributo è Emanuela Zanesi, che ha inteso ricostruire lo sviluppo degli Istituti di assistenza, e fra essi in particolare degli Orfanotrofi, all’interno della storia della città, che vanta una realtà caritativa rilevante, come tanti studi, convegni e mostre organizzati nel tempo hanno avuto modo di dimostrare”.

L’autrice ha tracciato una linea sequenziale dell’argomento individuando i prodromi dell’assistenza agli orfani in alcune realtà alto medievali, per poi passare a esaminare lo sviluppo maggiore della realtà caritativa e assistenziale a partire dal Cinquecento, tramite l’intensa attività materiale ed educativa svolta dai Somaschi, chiamati in città dalla volontà sinergica della Chiesa e del Comune.

Il testo segue poi l’evoluzione della fisionomia degli Istituti di assistenza nei secoli successivi dal Settecento fino alla seconda metà del Novecento, evidenziandone i passaggi nelle diverse sedi ospitanti, in genere identificate con chiese cittadine, per giungere alla creazione della realtà degli Istituti Educativi con l’annessione agli Orfanotrofi, maschile e femminile, dell’Istituto Manini e con la sua collocazione presso l’edificio di via Antica Porta Tintoria, oggi sede dell’Archivio di Stato.

“Ovviamente – spiega Zanesi – questo lavoro non si propone con un carattere di esaustività, del resto difficilmente raggiungibile nel campo della ricerca storica, ma intende offrire un contributo, come il titolo stesso indica, alla conoscenza delle istituzioni cremonesi che nel corso del tempo hanno restituito l’immagine di una Cremona “caritativa e previdente”, per citare una definizione ormai comune. A questo scopo il testo si fonda sull’esame delle fonti narrative e documentarie dal secolo XV fino all’epoca moderna, proponendosi quindi non come narrazione, ma con un carattere di scientificità, che l’autorevolezza delle fonti stesse assicura presentando notizie certe ed esatte, che consentono di conoscere la realtà del periodo storico al quale appartengono nella sua essenza.

Particolare attenzione viene riservata all’esame dei Regolamenti interni degli Orfanotrofi cremonesi tra Ottocento e Novecento, dai quali emerge il quadro del sistema organizzativo ed educativo dei ragazzi appartenenti alla fascia più fragile dell’infanzia.
Intento del contributo è, dunque, quello di offrire uno spunto, anzi di essere un incentivo a mantenere memoria di uno spirito assistenziale così avvertito a Cremona in ogni momento storico e che è dovere della collettività mantenere vivo nella sua essenza di fondamento per un agire comune che si inserisca in maniera positiva nel tessuto storico di Cremona.

 

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