Cronaca

Bilancio, tagli sul verde: nel 2025
stanziati 250mila euro in meno

Meno sfalci per il 2025 a Cremona: il bilancio di previsione colpisce anche il verde. E’ l’assessore Simona Pasquali a spiegare che nel suo assessorato il settore più colpito “sarà sicuramente la spesa corrente, e in particolare la manutenzione ordinaria del verde”.

“Lo scorso anno avevamo potuto stanziare a bilancio già dall’inizio, quindi nel preventivo 2024, 2.072.000 euro per la spesa ordinaria verde” spiega l’assessore. “Quest’anno partiamo con un taglio e abbiamo a disposizione circa 1.820.000 euro (ossia circa 250mila euro in meno). Questo significa che dovremo rimodulare tutto, cercando durante l’anno di integrare per mantenere i servizi, altrimenti questo porterà ad avere meno sfalci “.

Nessuna novità rispetto a quanto già spiegato dal sindaco Virgilio sulla vicenda Tamoil (è stata depositata dall’Avvocatura distrettuale di Brescia, per conto del Ministero per la Transizione Ecologica, l’azione civile per il risarcimento del danno ambientale, accompagnata da una nuova e aggiornata istruttoria Ispra). Intanto l’assessore Pasquali aggiorna sulla situazione degli osservatori: ”La giunta ha formalizzato la costituzione dei diversi osservatori e adesso stiamo attendendo le i nominativi da parte degli enti. Sarà poi il sindaco a decretare la formazione”.

Sul benessere animale, l’assessore ha spiegato che “L’anno prossimo sarà fatta la gara per l’affidamento del servizio del canile rifugio, che è prevista e normata in maniera molto precisa dalla Regione Lombardia. Abbiamo previsto un incremento perché dai 60.000 euro degli anni precedenti ora si passa a 75.000 perché in questi anni ci sono state molte rinunce, parecchi sequestri, quindi abbiamo necessità di aumentare i posti per il canile.

Invece per quanto riguarda la gestione dell’oasi felina è terminata, abbiamo fatto una manifestazione di interesse che è scaduta nei giorni scorsi, per vedere quante associazioni potevano essere interessate a partecipare al bando per la gestione. Questa si colloca non come il canile rifugio, che ha appunto una sua normativa, invece in questo caso la gestione è all’interno del terzo settore”.

Silvia Galli

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