Cronaca

Uccisa dalla legionella. Titolare
di locanda cremonese a processo

L'accusa è quella di omicidio colposo per la morte di un'anziana cremonese

La titolare di una struttura ricettiva della provincia di Cremona è a processo per omicidio colposo per aver provocato la morte di un’ospite di 82 anni cremonese che aveva contratto la legionella. Il 22 dicembre del 2021, la donna, rimasta vedova, aveva venduto la sua casa e nell’attesa di trasferirsi a Pisa dalla figlia aveva soggiornato con lei nella struttura dal 13 al 15 gennaio del 2022, giorni in cui era in corso il trasloco.

Una volta a Pisa, la donna si era sentita male. Le sue condizioni erano precipitate e a nulla erano valsi i tentativi di salvarla da parte dei medici dell’ospedale di Pisa dove l’82enne era deceduta il 27 gennaio successivo. La morte è stata attribuita al fatto che l’anziana aveva contratto l’infezione provocata dalla legionella. Il seguito al decesso, alla struttura cremonese si era presentato il personale dell’Asl che aveva effettuato controlli, nel corso dei quali erano state trovate altissime concentrazioni del batterio nei rubinetti della camera da letto.

L’avvocato Gnocchi

La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione o aspirazione di aerosol contenente il batterio. Il rischio di contrarre la malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale della persona esposta e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di legionella presente e dal tempo di esposizione.

All’epoca, dopo il decesso dell’anziana, le Asl di Cremona e Pisa avevano svolto controlli accurati sia nella casa della provincia di Cremona dove la vittima abitava, che in quella della figlia dove si era appena trasferita. Tutto era risultato negativo.

Per l’accusa, la causa del decesso sarebbe proprio riconducibile al soggiorno nella struttura della provincia di Cremona. Il processo accerterà se la titolare abbia messo in atto tutte le misure di prevenzione e controllo necessarie, e seguito le prescrizioni per evitare i rischi associati allo sviluppo della legionella.

E’ già in corso, ancor prima dell’inizio del processo penale, la causa civile intentata dalla figlia e dai tre nipoti dell’anziana, tutti assistiti dall’avvocato Alberto Gnocchi, contro la proprietaria della struttura ricettiva che non si sarebbe attenuta al protocollo di controllo del rischio legionellosi. Il procedimento penale, invece, entrerà nel vivo l’8 maggio con i primi testimoni dell’accusa.

Sara Pizzorni

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