Ospedale: Neurologia a corto di
medici, ora si spera nel concorso
Visite ambulatoriali posticipate a data da destinarsi: il reparto di Neurologia dell’ospedale di Cremona è tra quelli che soffrono di più il cronico problema della carenza di medici tanto da aver ridotto gli interventi per i pazienti esterni a quelli più strettamente necessari.
Anche il reparto sta risentendo di questa situazione, con solo 4 medici operativi sugli 8 di un tempo. Ora qualcosa sta cambiando con l’arrivo, a metà novembre, del nuovo primario Stefano Gipponi.
Classe 1979, specializzato in Neurologia nel 2009 all’Università degli Studi di Brescia, ha lavorato nel Centro per la Diagnosi e la terapia delle Cefalee della clinica neurologica degli Spedali civili di Brescia. Dal 2011 è entrato a far parte dell’équipe neuroncologica degli Spedali civili di Brescia. Si è occupato, inoltre dei disturbi del movimento nella malattia di Parkinson. Nel 2020 ha collaborato con le unità Covid in qualità di referente per il Neurocovid, anche nell’ambito della ricerca scientifica.
“Ho trovato un reparto bene organizzato e funzionale – spiega il medico – seppure con una riduzione dei posti letto da 18 ai 10 attuali che è conseguenza della mancanza di personale medico, essendo rimasti quattro neurologi. Fortunatamente però il comparto infermieristico è inalterato. L’intento primario è quello di tornare alla capienza originaria, perchè i posti letto attuali permettono di gestire la patologia acuta per eccellenza (lo stroke ischemico e la patologia cerebro vascolare), ma è chiaro che restano un po’ fuori altre patologie”.
Il reparto dispone quindi di una stroke unit di II livello che garantisce l’accesso a tutti i trattamenti della fase acuta, non solo medici ma anche interventistici, operando a livello multidisciplinare con la Cardiologia, la Neurchirurgia, la Neuroradiologia.
Resta aperta la questione ambulatori. A qualche cittadino è capitato di vedersi slittare le prime visite a data da destinarsi. “Vista la scarsità di personale – spiega il medico – la scelta è stata quella di favorire le patologie in fase acuta, quindi pronto soccorso e reparto. Per gli ambulatori in effetti c’è stata una riduzione dell’attività, pur avendo mantenuta sempre attiva tutta quella parte dedicata ai trattamenti infusivi che vanno fatti a scadenze fisse, ad esempio quelli per la Sclerosi multipla, o per l’infusione degli anticorpi monoclonali (cura delle cefalee).
“Hanno sofferto di più gli ambulatori legati a patologie croniche e che non hanno necessità di terapie specifiche: l’ambulatorio del Parkinson e quello per le malattie cerebro vascolari. In questi casi c’è stato un accumulo e un aumento dei pazienti in lista d’attesa. Ripartire con le attività ambulatoriali è necessario, ma molto dipenderà dalle risorse umane che arriveranno”.
La speranza è dunque riposta nelle adesioni al bando di concorso per un posto di neurologo a tempo indeterminato: resterà aperto fino al 19 dicembre e al momento le domande sono 6. In aggiunta è aperto un altro bando per reclutare liberi professonisti. In attesa dell’arrivo di forze nuove, i quattro medici in servizio (più il primario) devono riuscire a incastrare gli ambulatori e le prime visite tra un turno e l’altro in reparto.
“Il problema della carenza dei medici è noto – aggunge il dottor Gipponi -. Ci sono alcune branche che in questo frangente stanno soffrendo più di altre e la Neurologia è una di queste, nel senso che a livello nazionale c’è stato un accorpamento di alcune scuole di specialità e per alcuni anni ci sono stati meno neurologi in formazione rispetto a quanto avveniva prima. In questi anni c’è stato un grosso ricambio generazionale nei centri più importanti: chi ha finito la specialità è rimasto nella ‘casa madre’ fino a saturazione dei posti. Ora si spera che i prossimi anni siano più favorevoli per le Neurologie degli ospedali più periferici. Non è un problema solo di Cremona, sono numerosi i centri in cui i concorsi vanno deserti”.
Nel frattempo, per potenziare l’organico il primario sta operando una riorganizzazione interna; inoltre arriveranno due neurologi da Lecco in supporto al Centro per la sclerosi multipla. E si spera di poter continuare a contare sui due medici in formazione provenenti dall’università di Brescia. Il collegamento con l’università e con i centri di ricerca sono obiettivi fondamentali per il prossimo futuro, insieme al consolidamento della stroke unit di II livello e al ripristino del day hospital. gb