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Juvi travolta a Udine 98-67
in una serata da dimenticare

Notte fonda per la Ferraroni JuVi Cremona al PalaCarnera di Udine, con i padroni di casa che hanno facilmente la meglio per 98-67. Una Juvi troppo brutta per essere vera, in gara per praticamente 3’ prima di essere travolta dal miglior attacco del campionato.

Un netto passo indietro rispetto alla convincente vittoria contro Rieti di due settimane fa, soprattutto a livello di atteggiamento e linguaggio del corpo, anche se va detto che la truppa di Bechi si è trovata davanti una Apu in stato di grazia.

Le twin towers Barbante e Morgillo scelte in avvio da coach Bechi mettono subito in difficoltà i padroni di casa, con una partenza convincente sui due lati del campo. Dopo nemmeno 3’ una Juvi con il piglio giusto è avanti 8-5, quanto basta per indurre Vertemati a chiamare time-out. Una scelta che paga notevoli dividendi, dato che dalla chiacchierata con il coach esce una Udine agli antipodi, feroce a rimbalzo offensivo e chirurgica nell’innescare Alibegovic, mortifero la scorsa settimana a Verona con 30 punti e 7/10 da tre.

Gli oroamaranto commettono l’errore madornale di far entrare in ritmo l’Apu, che in men che non si dica confeziona un parziale di 15-0 ribaltando la situazione sul 20-8. La Ferraroni si affloscia e appare inerme di fronte alle folate di Hickey e compagni, con l’ex canturino sapiente nel gestire il ritmo e trovare il compagno giusto. Il 24-14 del primo quarto è solo il preludio di un secondo periodo horror, dove alla Juvi, in bambola prima di tutto psicologicamente, non riesce più nulla. Il rientrante Pini banchetta nelle situazioni di pick&roll ed in collaborazione con un Alibegovic che oltre al tiro dalla lunga inizia a mettere palla per terra, il divario si allunga fino al -21 del 15’. Bechi prova la carta del time-out, ma la difesa dei padroni di casa non ne vuole sapere di abbassare i giri del motore, concedendo qualcosa soltanto ad un positivo Morgillo, che con il tiretto dalla media fissa il 47-23 dell’intervallo.

Giusto per dare un’idea, dopo 20’ la JuVi tira con il 30% dal campo e ha zero punti dalla sua coppia di americani, che in due riescono a prendersi la miseria di 5 tiri.

Quantomeno per l’orgoglio serve una reazione e nei primi minuti della ripresa gli oroamaranto ci provano, con Brown e Polanco subito a segno. L’illusione di rivalsa dura poco, perché Udine si rimette subito in carreggiata cavalcando la vena offensiva di Johnson e toccando il +27 al 24’.

Coach Bechi prova a metterci una pezza con l’ennesima sospensione ma questa Udine è troppo per gli oroamaranto, che nonostante un Brown rigenerato nel secondo tempo (nel quale segna tutti i suoi 20 punti) non riesce mai a dare l’impressione di poter anche solo impensierire Da Ros e compagni. Il quarto periodo è puro garbage time, con l’Apu che fa accademia pur non togliendo il piede dall’acceleratore e con Cremona che non riesce ad avere l’ultimo sussulto, toccando anche il -37.

Come detto, ce ne sono 20 per Brown, anche se arrivano a giochi oramai compromessi. Più continuo Morgillo, il migliore in campo per la Ferraroni con i suoi 18 punti conditi da 5 rimbalzi. L’emblema della giornata no juvina è Polanco, fermo a quota 2 con 1/6 dal campo.
Più che la sconfitta, aldilà della differenza di valori in campo, a preoccupare è l’atteggiamento, troppo arrendevole al cospetto di una delle big del campionato. Ora più che mai, resettare e testa alla prossima.
Alberto Guarneri

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