Maltrattamenti e violenza sessuale
sulla ex. Condanna: 8 anni e 6 mesi
Vent'anni di maltrattamenti
Ennesimo caso di violenze in famiglia, con un 62enne residente a Cremona finito a processo per maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della ex convivente. L’imputato è stato condannato ad una pena di 8 anni e 6 mesi, più un anno di misura di sicurezza dopo l’espiazione della pena, e dovrà risarcire la vittima, parte civile attraverso l’avvocato Micol Parati, con una provvisionale di 10.000 euro.
Spintoni, strattoni, tirate di capelli, pentole lanciate addosso alla compagna, minacce e insulti. Questo succedeva durante il rapporto di coppia. Un inferno iniziato nel 2003 e andato avanti per vent’anni. Per l’accusa l’uomo, preso da frequenti accessi di ira violenta, spesso in preda agli effetti dell’abuso di alcol, aveva costretto la donna ad un regime di vita doloroso ed avvilente, forzandola ad avere rapporti intimi.
I maltrattamenti avvenivano una o due volte la settimana, nei periodi in cui l’imputato assumeva alcolici. Per tre volte l’uomo aveva percosso la compagna con schiaffi o pugni. In numerosissime occasioni, durante le discussioni, lanciava suppellettili e rompeva oggetti.
I due erano andati a convivere nel 2002. Lei era titolare di un’impresa, e quando lui aveva perso il lavoro per problemi di salute, la compagna lo aveva fatto lavorare in azienda con lei. Poi però lui si era fatto cedere le quote e l’aveva estromessa. “Violenza economica, controlli ossessivi, insulti quotidiani, atteggiamenti che sminuivano la mia assistita”, ha detto l’avvocato Parati.
Le violenze sessuali, invece, erano avvenute dal 2018 al 2020. L’imputato aveva costretto la compagna ad avere rapporti, trattandola come una prostituta, mettendo denaro per lei sul comodino: a volte 50, a volte 200 euro. Un giorno del 2020 la donna, esasperata, aveva chiamato i carabinieri a cui aveva raccontato le violenze subite. Ma lui le aveva chiesto scusa, promettendole che sarebbe cambiato. Non è stato così.
Due anni dopo altra chiamata alle forze dell’ordine. E questa volta la vittima era riuscita a sbatterlo fuori casa. Anche se l’imputato non era più rientrato, passava davanti a casa della ex, dicendole che l’avrebbe ammazzata. L’uomo era assistito dall’avvocato Nicolas Vailati che ha ammesso che nella coppia c’erano dei conflitti, ma non un clima di maltrattamenti.
Entro 90 giorni sarà depositata la motivazione della sentenza, verso la quale l’avvocato difensore ricorrerà in Appello.
Sara Pizzorni