Biometano, nuova norma
regionale limita obbligo di VIA
“Ieri la maggioranza che governa la nostra Regione si è presa una bella responsabilità, decidendo di alzare le soglie sotto le quali non è più prevista la valutazione di impatto ambientale per gli impianti di biometano, vale a dire quegli impianti che utilizzano rifiuti organici provenienti dalle abitazioni e dagli allevamenti. Verrà in questo modo a mancare una procedura di controllo fondamentale per la tutela del territorio, degli enti locali, della popolazione e degli operatori privati: non sarà più possibile controllare e programmare il numero e le destinazioni di questi impianti e ci troveremo presto in una situazione caotica e ingovernabile paragonabile a quella dei famigerati insediamenti logistici.
Invece di andare avanti, di programmare meglio, di scegliere i luoghi più idonei, di lavorare per migliorare la vita dei suoi cittadini, questa giunta regionale ci riporta indietro a grandi passi” così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni interviene dopo l’approvazione, ieri pomeriggio in Consiglio regionale, della seconda legge di revisione normativa ordinamentale 2024, il documento omnibus attraverso il quale due volte all’anno si modificano le leggi regionali dei diversi ambiti.
“L’articolo 25 di tale legge, infatti – spiega Piloni – va a modificare la legge regionale 5 del 2010 che norma appunto la valutazione di impatto ambientale e innalza a 500 tonnellate al giorno il limite sopra il quale è necessario questo tipo di procedura. 500 tonnellate al giorno vanno ben oltre il bisogno di un singolo allevamento, questo significa che per fare funzionare un impianto si muoveranno, ogni giorno, numerosi trattori o camion per la consegna dei rifiuti”.
“Come gruppo Pd abbiamo tentato invano di correggere questa stortura – aggiunge il consigliere dem – chiedendo di mantenere la situazione attuale e prevedendo la valutazione per gli impianti che superano le 150 tonnellate al giorno, ma la maggioranza, nonostante tra le sue file sia emersa una posizione fortemente critica da parte di alcuni consiglieri della Lega, ha respinto ogni nostra proposta, assumendosi, lo ribadisco, una grande responsabilità”.
“Si tratta per noi di una decisione che la Regione ha preso passando sulla testa degli amministratori locali e dei cittadini e che va esattamente nella direzione opposta al principio di tutela ambientale che queste procedure sono volte a garantire” conclude Piloni.