Produzione industriale, il terzo
trimestre premia Cremona
Cremona terza provincia in regione per incremento della produzione industriale nel perido luglio-settembre 2024 rispetto al 2023 nel comparto manifatturiero. Ma preoccupa il quadro di stagnazione generale in Lombardia. Buzzella (Confindustria): "Iper-regolamentazione, assenza di politica industriale e investimenti, squilibri nei costi energetici e carenza di materie prime necessarie alla twin-transition stanno presentando il conto"
Prima analisi congiunturale della nuova Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, quella diffusa oggi dal Servizio Promozione e Informazione Economica dell’ente presieduto dal cremonese Gian Domenico Auricchio, in concomitanza con la presentazione, a Milano, del rapporto sull’andamento del comparto manifatturiero lombardo nel terzo trimestre 2024 da parte di Unioncamere.
Il primo dato che emerge è una divaricazione dell’attività tra i territori che compongono il nuovo Ente camerale, con una contrazione della produzione e del fatturato per Mantova e Pavia a fronte di una maggiore tenuta per Cremona. Al contrario, emerge una ripresa degli ordinativi esteri per il Mantovano e il Pavese con un calo nel Cremonese. Nella classifica regionale si nota una suddivisione netta con circa la metà delle province lombarde in territorio positivo e le altre con segno negativo: Cremona si colloca in terza posizione mentre Mantova e Pavia rispettivamente in quart’ultima e quint’ultima posizione.
“I tre territori si trovano ora riuniti in un’unica grande Camera, costituendo la terza struttura per dimensioni della Lombardia, una delle regioni più competitive del nostro Paese e dell’Europa” – afferma il neo Presidente della Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia, Gian Domenico Auricchio. “Un territorio caratterizzato da imprese per lo più di piccole e medie dimensioni, ma ben strutturate che evidenziano un forte dinamismo, confrontandosi abitualmente con i mercati esteri. Proprio alla luce di questo va ricordato che a pesare su questi dati è anche la situazione relativa al commercio internazionale con forti segnali di debolezza che incidono negativamente sulla fiducia delle imprese e degli investitori. Le aspettative degli imprenditori a livello lombardo, ma soprattutto provinciale, continuano così a mantenersi incerte.
Le imprese vedono i maggiori rischi nel prosieguo della guerra in Ucraina, con i conseguenti timori che possano riproporsi difficoltà relative alle forniture di commodities, senza dimenticare la difficile situazione anche sul fronte israeliano-palestinese. Le imprese oggi riunite nell’Ente accorpato sono realtà che sicuramente sapranno reagire alla situazione di rallentamento, ricordando che l’investimento in innovazione sia digitale sia green è la strada per crescere e affermare la propria competitività, sia sul territorio nazionale sia, soprattutto, sul fronte internazionale”.
Relativamente alla provincia di Cremona, considerando le variazioni tendenziali della produzione, quindi con confronto allo stesso periodo del 2023, il territorio vede una crescita del +1,4%. Sempre tenendo presente le variazioni tendenziali, si evidenzia una ripresa del fatturato totale (+0,9%) e degli ordini interni (+1,4%), mentre gli ordini esteri calano del -3,6%. Per quanto concerne le aspettative per l’ultimo trimestre del 2024, per gli imprenditori cremonesi prevale un sentiment positivo per i vari indicatori, con la sola eccezione degli ordini interni e del fatturato dove si prevede una sostanziale stabilità.
Nel terzo trimestre 2024 risulta in ripresa anche il comparto artigianale della provincia di Cremona: la produzione registra un aumento tendenziale del +1,9, a fronte di una contrazione del fatturato (-1%). In questo caso le aspettative per l’ultimo trimestre del 2024, sono prevalentemente di incertezza, con una stabilità prevista sul fronte dell’occupazione.
Per quanto riguarda la provincia di Mantova, il territorio vede un calo del -2,3%, una contrazione anche del fatturato totale (-2,3%) e degli ordini interni (-2,1%), mentre gli ordini esteri crescono del +0,7%. Per gli imprenditori mantovani emergono aspettative in territorio positivo per domanda estera, occupazione e fatturato, mentre emergono maggiori incertezze sul fronte della produzione e degli ordini esteri.
Nel terzo trimestre 2024 risulta in calo anche il comparto artigianale: la produzione artigiana mantovana registra una diminuzione tendenziale del -1,9%, a fronte di una ripresa del fatturato (+2%). Le aspettative degli artigiani per l’ultimo trimestre del 2024, sono prevalentemente di incertezza, con la sola eccezione della domanda estera.
Relativamente alla provincia di Pavia, produzione in calo del -2,3% e contrazione del fatturato totale (-0,8%) e degli ordini interni (-0,8%) mentre gli ordini esteri crescono del +3,3%. Anche tra gli imprenditori pavesi emerge complessivamente un clima di incertezza per tutti gli indicatori, soprattutto sul fonte dell’occupazione e del fatturato.
Nel terzo trimestre 2024 risulta in calo anche il comparto artigianale, con una diminuzione tendenziale della produzione pari al -4,5%, accompagnata da un segno meno anche del fatturato (-6,4%). In questo caso le aspettative per l’ultimo trimestre dell’anno sono prevalentemente di forte incertezza, con una stabilità prevista sul fronte dell’occupazione.
Analizzando il territorio regionale nel suo complesso, la Lombardia vede un calo della produzione manifatturiera del -1%, mentre risultano in crescita gli altri indicatori: fatturato (+0,4%), ordini interni (+0,2%) e ordini esteri (+1,6%).
Nel dettaglio delle attività economiche in media nei mesi estivi del 2024 emerge un andamento contrastante a seconda dei vari comparti: aumenti si registrano per la chimica, la gomma-plastica, i minerali non metalliferi, la carta-stampa e gli alimentari; in contrazione invece il legno-mobilio, l’abbigliamento, la meccanica, la siderurgia, i mezzi di trasporto, le pelli-calzature e il tessile. Per quanto concerne le aspettative per l’ultimo trimestre del 2024, per gli imprenditori lombardi emerge complessivamente un clima di incertezza per tutti gli indicatori, soprattutto sul fonte della domanda interna.
Sul fronte dell’artigianato lombardo la produzione registra un -0,1%; segno meno anche per il fatturato (-0,3%). Le aspettative degli artigiani lombardi per l’ultimo trimestre del 2024, vedono prevalere un sentiment di incertezza, soprattutto sul fronte della domanda interna e del fatturato.
LE PREOCCUPAZIONI DEL PRESIDENTE DEGLI INDUSTRIALI LOMBARDI BUZZELLA. “Pur performando meglio di Italia ed Europa- affrema l’imprenditore cremasco Francesco Buzzella, a capo di Confindustria Lombardia – la stagnazione dell’industria lombarda rispecchia le difficoltà derivanti da un contesto economico incerto e conferma criticità di contesto ben note: iper-regolamentazione, assenza di politica industriale e investimenti, squilibri nei costi energetici e carenza di materie prime necessarie alla twin-transition stanno presentando il conto e, come dimostra la crisi tedesca, l’industria europea sembra aver imboccato la strada del declino complice anche la grave crisi dell’automotive”.
“Serve quindi un cambio di rotta immediato nelle politiche comunitarie per le imprese. L’Ue non solo rischia l’irrilevanza ma presto si ritroverà sola nella causa green. Unici al mondo ad imporre questa camicia di forza, nel nuovo contesto competitivo globale che si sta delineando le nostre imprese saranno sempre le più penalizzate rispetto ai competitors. Il principale fattore di rischio per le nostre imprese non sono quindi gli eventuali dazi USA, bensì le politiche ideologiche di Bruxelles. Come Lombardia quello che possiamo fare è perseguire il nostro modello di sviluppo continuando a lavorare facendo sistema, puntando a creare un fronte con le altre regioni manifatturiere europee per fermare questo declino industriale”.