Casa Circondariale di Cremona,
incontro tra detenuti e studenti
Nell’ambito del “Festival dei diritti”, è andata in scena la performance “Freed un time. Tempo liberato. Dalla Casa Circondariale di Cremona alla comunità”. Un appuntamento che ha permesso di incontrare e incontrarsi. A partire dal mondo della scuola fino a giungere agli spazi interni alla Casa Circondariale di Cremona, dove alcuni ragazzi hanno parlato mettendosi a nudo, per far sentire la loro voce, per far vedere con i loro occhi e conoscere il mondo a modo loro.
Protagonisti dell’evento alcuni detenuti e gli studenti del Romani di Casalmaggiore e del Torriani, con scambio di domande e di esperienze. Nel corso della mattinata è stato proiettato anche un video in cui i detenuti hanno raccontato le attività che svolgono.
Rossella Padula, Direttrice della Casa Circondariale di Cremona, ha spiegato: “Il progetto è nato da una proposta che mi è stata fatta da una professoressa dell’Istituto Romani di Casalmaggiore. Questa professoressa, Sara Pisani, è anche presidente delle Acli di Casalmaggiore e proprio le Acli, sia di Cremona che di Casalmaggiore, sono coinvolte nel Festival dei Diritti. Quindi la professoressa Pisani ci ha proposto quest’anno, per la prima volta, di entrare anche noi, come Casa Circondariale, in questa progettualità. Da qui è nato l’evento di oggi, in cui i protagonisti saranno i detenuti, peraltro presenti con i loro familiari, oltre agli studenti”.
Entusiasta dell’evento Milton Castellucchio, studente dell’Istituto Romani di Casalmaggiore: “Mi fa veramente piacere vedere un mondo che appartiene alla nostra società, anche se magari viene un po’ trascurato. Partecipo all’iniziativa con molto interesse, con molta curiosità di conoscere i detenuti, conoscere l’ambiente, conoscere delle vite che fanno parte della società”.
Sulla stessa linea anche Aurora Cadar, studentessa dell’Istituto Romani di Casalmaggiore: “Il fatto di avere la possibilità di entrare qui dentro, ascoltare l’opinione delle persone, sentire quella che è la testimonianza e fare delle domande, è veramente una cosa molto preziosa, perché ci arricchisce, ci arricchisce molto, almeno per poter avere uno sguardo anche positivo di questa realtà”.
Mauro Maffezzoni