Piante monumentali: Cremona
la provincia con meno esemplari
Sono 431 gli alberi monumentali in Lombardia, censiti per la loro maestosità, per il particolare pregio naturalistico, per la rilevanza storico-culturale o paesaggistica. È quanto afferma la Coldiretti regionale, in occasione della Giornata nazionale degli alberi che si festeggia il 21 novembre, sulla base degli ultimi dati riportati nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
A livello territoriale la prima provincia per numero di piante monumentali censite è Varese (81 alberi), seguita da Milano (67) e Brescia (61). Alle loro spalle le province di Sondrio (51), Como (49), Bergamo (39), Monza Brianza (23), Lecco (15), Lodi (13), Mantova (12), Pavia (12) e Cremona (8).
Gli alberi monumentali rappresentano un patrimonio di bellezza e biodiversità da valorizzare anche in chiave turistica – afferma la Coldiretti –. La loro presenza, inoltre, contribuisce ai benefici per l’ambiente e la salute dei cittadini, in particolare nelle aree urbane, grazie alla capacità di mitigazione delle piante nei confronti dell’inquinamento e delle alte temperature.
Una pianta adulta, infatti, è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili – sottolinea la Coldiretti – mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo un’analisi della Coldiretti nazionale. Le piante, poi, rinfrescano gli ambienti in cui si trovano sia grazie all’ombreggiatura che creano, sia grazie alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza.
Secondo la Consulta Nazionale Florovivaismo di Coldiretti, il rinnovo del Bonus verde, forme di incentivazione per le imprese impegnate in attività ambientali e programmi strutturati di depavimentazione dei cortili scolastici potrebbero fare aumentare in modo considerevole il patrimonio arboreo e verde presente nei centri urbani, con importanti ricadute sulla salute dei bambini, dei cittadini in generale e anche per l’economia, con supporto al settore florovivaistico, impegnato nella cura dei territori e a coltivare gli alberi adatti a contrastare gli effetti del cambiamento climatico nelle città.