Come insegnare storia della
musica: giornata di formazione
Il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali (Università di Pavia – Campus di Cremona) organizza per il prossimo 28 novembre una giornata di studi intitolata “La didattica della storia della musica nel quadro delle competenze chiave europee: metodologie e strategie culturali”, durante la quale musicologi e docenti di storia della musica affronteranno da diverse prospettive la relazione tra didattica per competenze e l’acquisizione di un sapere storico-musicale.
Nell’ambito della progettazione e della didattica attiva, infatti, è ormai da tempo invalso il concetto di competenza, quale modalità di insegnamento finalizzato alla costruzione di un sapere consapevole, che prosegue e si incrementa nel corso di tutta la vita. La legislazione europea ha fornito un quadro di riferimento attraverso la “Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente”, formulata nel 2006 e aggiornata nel 2018.
Tra le otto competenze previste per la formazione del cittadino europeo vi è anche l’acquisizione di “consapevolezza ed espressione culturali”, che trovano nella storia della musica uno dei principali temi di sviluppo. La giornata di studi si propone di investigare proprio il rapporto tra la storia della musica, la sua didattica e il contesto delle competenze chiave: quali metodi, quali strategie innovative possono essere messe in campo per formare il futuro cittadino in questo campo del sapere tanto importante, quanto poco approfondito nell’istruzione secondaria.
La giornata, pensata anche come momento di formazione e aggiornamento per il personale scolastico, si svolgerà in presenza nell’Aula Magna di Palazzo Raimondi a partire dalle ore 10, e sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube del Dipartimento.
L’iniziativa si inserisce nel ciclo di eventi organizzati per i trent’anni dell’ADUIM (Associazione Docenti Universitari Italiani di Musica) e nel progetto POT “Università, scuole e territorio in rete per il patrimonio culturale materiale e immateriale: partecipazione, inclusione, valorizzazione”.