Cronaca

Morto in scooter: il decesso di
Sarcone causato dall'investimento

Non sarebbe stata la caduta dallo scooter, e nemmeno un malore, ad uccidere Paolo Sarcone, il 42enne residente a Cremona morto nella notte tra il 30 e il 31 agosto scorso sulla Castelleonese, all’altezza di San Predengo, all’incrocio con la strada che porta al Golf Club. L’uomo sarebbe invece morto in seguito all’investimento con l’auto che lo aveva travolto.

A sostenerlo sono i risultati dell’autopsia effettuata sul corpo del 42enne, originario di Foggia, dal medico legale Silvia Visonà e dalla tossicologa Claudia Vignali, gli esperti dell’Università di Pavia nominati dal pm Davide Rocco nell’indagine sul decesso di Sarcone, caduto con il suo scooter e poi investito da un’auto il cui conducente si era accorto troppo tardi della presenza dell’uomo steso sulla carreggiata. Secondo i risultati dell’autopsia, dunque, il decesso di Sarcone non sarebbe da ricondurre alla caduta o ad un malore, ma all’investimento di Sarcone da parte del veicolo sopraggiunto in direzione di marcia opposta.

L’avvocato Vezzoni

La procura ha chiuso le indagini e il conducente dell’auto, un 41enne, è indagato per omicidio stradale. L’uomo è assistito dall’avvocato Andrea Carassai, mentre Lucia, la sorella della vittima, è rappresentata dall’avvocato Alessandro Vezzoni.

Per cause sconosciute, Sarcone, che stava tornando a casa dopo aver trascorso la serata al Paradise Wine Bar di Costa  Sant’Abramo, lungo un tratto stradale privo di illuminazione, era caduto a terra, e il suo scooter aveva terminato la corsa in un fossato adiacente la carreggiata. Il 42enne, sbalzato dal motociclo, ma ancora vivo, si era quindi trovato al centro della corsia con senso di marcia opposto. Il conducente della macchina sopraggiunto poco dopo non era riuscito ad evitare di investirlo. Gli accertamenti effettuati hanno escluso un precedente impatto con un altro mezzo.

L’avvocato Carassai

La causa del decesso è da attribuirsi ad uno shock emorragico. Le lesioni al capo e le fratture del bacino e del femore sinistro sarebbero da ricondursi alla caduta dallo scooter con il conseguente impatto al suolo. Le numerosissime fratture costali, invece, sarebbero maggiormente compatibili con un “meccanismo di natura compressiva, ossia di uno schiacciamento” da parte della macchina.

Secondo il medico legale, si può affermare, “con elevata probabilità, prossima alla certezza”, che Sarcone “fosse ancora vivo al momento dell’investimento e che il decesso sia stato conseguenza di quest’ultimo, piuttosto che della caduta dal motociclo”. “Il trauma cranico”, secondo i risultati dell’autopsia, “per quanto certamente non letale, abbia determinato assai verosimilmente la perdita di coscienza” del 42enne, che quindi dopo la caduta non era stato in grado di allontanarsi dalla carreggiata.

Gli esami tossicologici hanno evidenziato che l’uomo, al momento della caduta, “versava sotto l’effetto di alcol etilico”, con un valore nel sangue di 1,04 grammi per litro, cosa che avrebbe contribuito “significativamente a causare la perdita del controllo del mezzo, e dunque la caduta”. Per quanto riguarda infine l’orario della morte, gli esperti lo collocano “negli istanti successivi al sormontamento da parte dell’autovettura, ossia intorno alle 00,50 del 31 agosto”.

Sara Pizzorni

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