Clima, la troppa pioggia
taglia i raccolti nelle campagne
L’eccesso di pioggia taglia i raccolti nelle campagne della Lombardia: dal mais al riso, dal pomodoro all’uva da vino, fino a orticole, zucche e meloni. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti regionale, sulla base delle previsioni territoriali, diffusa in occasione della fine dell’annata agraria e proprio mentre a Baku, in Azerbaijan, è in corso la COP29, la Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
“Il 2024 ha fatto registrare nei primi 9 mesi il 62% in più di precipitazioni cumulate rispetto all’anno precedente” spiega la Coldiretti regionale su dati Arpa Lombardia. “A questo si è aggiunto un mese di ottobre con piogge superiori alla media in tutta la regione. In particolare – precisa la Coldiretti su dati Arpa Lombardia – i mesi più piovosi sono stati febbraio, marzo, maggio, settembre e ottobre, periodi nei quali nelle campagne si lavora per le semine primaverili e per le operazioni di raccolta e semine autunnali”.
Il risultato è un calo previsto nella produzione di diversi comparti: si va dal -25% per pomodoro e orticole al -30% per il riso; dal -20% per il melone a un -30% sulle zucche. Secondo le previsioni, l’uva da vino vedrà un calo stimato tra il 20% e il 25%. Si prospettano, invece, riduzioni superiori al 30% per mais da granella, sorgo, orzo e frumento, mentre per la soia si attendono in media cali nelle rese intorno al 40%.
“Annata difficile anche per gli sfalci di fieno in montagna e per la produzione di miele, in particolare per millefiori primaverili e acacia, con produzioni quasi azzerate o fortemente compromesse. Per quanto, invece, riguarda la produzione di olio, sebbene la troppa pioggia abbia influito negativamente sulle rese, la quantità di olive sulle piante è superiore allo scorso anno e anche la qualità del prodotto è salva” prosegue la Coldiretti regionale.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, con una tendenza alla tropicalizzazione che rappresenta una nuova sfida per le imprese agricole”.
Gli agricoltori, dal canto loro, “sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale delle risorse” conclude l’associazione. “La ricerca agraria, inoltre, ha oggi a disposizione nuove tecnologie di miglioramento genetico raggruppate sotto la denominazione Tea o Ngt (Tecnologie di Evoluzione Assistita), che nulla hanno a che fare con i vecchi Ogm poiché non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta, che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l’obiettivo della sovranità alimentare”.