Nuovo direttivo della Lega
Giovani: affiancherà Raglio
Nell’assemblea di lunedì sera, la Lega Giovani provinciale di Cremona ha nominato il suo nuovo direttivo, che affiancherà il coordinatore in carica dal 2021, Filippo Raglio. “Una squadra di ragazzi con età, esperienze professionali e di studio assai varie, uniti dall’amore per la nostra terra – afferma il coordinatore – ed è questo che per il nostro movimento conta più di tutto.”
Si va dal più giovane Federico Verdoliva, classe 2006, di Soncino, che è incaricato di seguire la comunicazione e il giornalino “Il Longobardo”, al più anziano: Diego Pellizzoni, insegnante, eletto lo scorso giugno consigliere comunale a Torricella del Pizzo, che sarà referente per i giovani amministratori locali; “Con loro stiamo lavorando molto bene ultimamente, essendo diventati un riferimento anche per molti civici – specifica Raglio”. Infine, Carlo Ferrari, studente universitario, classe 2004, già rappresentante della consulta studentesca, sarà il portavoce per la città di Cremona.
In merito alle future attività del gruppo, ha proseguito il coordinatore, “seguiamo con preoccupazione le terribili vicende di cronaca che accadono in centro città. Fermare questa spirale di violenza e insicurezza è la priorità del momento per Cremona. La Lega ha avanzato diverse proposte per la sicurezza, per troppi anni snobbate dalle varie amministrazioni comunali.”
È poi in programma per il prossimo anno una nuova edizione della scuola di formazione sull’amministrazione locale, “pensata per i ragazzi neoeletti, ma aperta a tutti – afferma Raglio – perché troppo spesso i giovani vengono proposti nelle amministrazioni comunali come bandierine, senza dare loro gli strumenti per incidere. E questo non è il nostro stile.”
Infine la prossima iniziativa si terrà a dicembre e sarà “In difesa del segretario Matteo Salvini – chiosa Raglio – processato per aver compiuto, da Ministro dell’Interno, il mandato elettorale che aveva ricevuto. Questo è un momento buio per la nostra democrazia e noi saremo in piazza il fine settimana prima della sentenza di Palermo, prevista per il 20 dicembre, per ribadire che sono il governo e il parlamento, e non i giudici, a decidere la politica migratoria italiana”.