Economia

Rallenta il mercato del lavoro
Più cessazioni che attivazioni

L'analisi dei principali dati economici territoriali nel secondo report annuale dell'Osservatorio sul Mercato del Lavoro redatto dal Settore Lavoro e Formazione della Provincia di Cremona.

Il settore Lavoro della Provincia di Cremona ha pubblicato la seconda newsletter dell’Osservatorio provinciale del Mercato del lavoro, relativo al secondo trimestre 2024, basata su varie fonti: l’indagine congiunturale di Unioncamere; i dati amministrativi delle COB (comunicazioni obbligatorie) trasmesse ai Centri per l’Impiego, che registrano le attivazioni e le cessazioni dei rapporti di lavoro; i dati INPS sulle ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) autorizzate; i dati rilevati dal sistema informativo Excelsior sui fabbisogni professionali e sulle principali caratteristiche delle assunzioni programmate dalle imprese; i dati del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, suddivisi per settore di attività.

Per quanto riguarda l’occupazione in provincia di Cremona, si registra una differenza di 1.664 unità a favore delle  cessazioni rispetto alle attivazioni, un divario equamente distribuito tra uomini e donne (-855 il saldo dei  maschi, -809 quello delle femmine). Se si guarda alla distribuzione per età si osserva che il saldo rimane positivo per i giovani (15-29  anni), con un surplus di attivazioni di 83 unità rispetto alle cessazioni. I dati dei Centri per  l’Impiego segnalano anche un maggior dinamismo del mercato del lavoro rispetto al secondo trimestre del 2023: le nuove assunzioni  hanno subito un incremento di quasi 1.300 unità, da oltre 10.700 a poco meno di 12mila unità. Nello stesso periodo, però, anche le cessazioni sono aumentate (ca. +2.500 unità), determinando un saldo negativo ben più ampio rispetto allo scorso anno quando era era di -477 unità. Nel secondo trimestre dunque si assiste ad un ritorno al ricorso dei contratti di somministrazione, che rappresentano un quarto del totale (il  valore più elevato fatto registrare negli ultimi 14 trimestri). I servizi confermano la propria leadership tra i  settori, mentre a livello territoriale c’è da segnalare la performance di Crema: più di 4 avviamenti su 10 sono avvenuti in questa circoscrizione territoriale, la quota relativa più alta fatta registrare in serie storica.

Le ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) autorizzate dall’INPS si sono attestate poco al di sopra delle 150mila
unità, un dato significativamente inferiore sia  rispetto al trimestre precedente (circa 560mila), sia  rispetto allo stesso periodo del 2023, quando furono autorizzate più di un milione di ore. a. Circa tre quarti delle ore autorizzate hanno interessato il settore manifatturiero (120mila ore), con il comparto metalmeccanico che ha assorbito poco più del 30% del totale (quasi 50mila ore).

I dati previsionali del Sistema informativo Excelsior offrono, come sempre, uno sguardo interessante sulle assunzioni pianificate dalle imprese cremonesi per il secondo e terzo trimestre del 2024. In particolare, le previsioni per quest’ultimo periodo mostrano un decremento, con 720 assunzioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2023 (-9,9%).
Analizzando le tipologie contrattuali, il terzo trimestre evidenzia una criticità: l’aumento della quota di contratti a tempo determinato, mentre quelli a tempo indeterminato rappresentano solo il 27% dei contratti dipendenti. Un dato che risulta ancora più  preoccupante se si pensa alla concomitante crescita di lauree (+ 3,2%) e diplomati (+0,7%) nei desiderata delle imprese. Un dato rilevante continua ad essere la difficoltà nel reperire candidati, con oltre il 50% delle posizioni difficili da coprire in entrambi i trimestri. Le opportunità per le donne risultano in lieve aumento, così come quelle per i giovani under30.

Dal punto di vista settoriale, nel terzo trimestre si osserva un aumento di circa un punto percentuale del peso del settore terziario, grazie ad un incremento delle assunzioni programmate nel turismo. Nell’industria, il comparto manifatturiero mantiene inalterato il proprio peso relativo sul totale delle assunzioni programmate, mentre il settore delle costruzioni appare in lieve calo (-0,9%).

Nel secondo trimestre del 2024, il numero di imprese attive nella provincia di Cremona è aumentato di 121 unità rispetto al trimestre precedente, raggiungendo un totale di 24.832 imprese. Questo segna un’inversione di tendenza rispetto al trimestre precedente, in cui si era toccato il punto più basso registrato nella serie storica. Il dato complessivo resta, comunque, inferiore a quello dello stesso trimestre  dell’anno precedente (-190 unità), anche se con variazioni nei diversi settori economici. Il settore agricolo continua ad apparire in contrazione, con una perdita di 72 imprese (-2,0%), raggiungendo da due trimestri i valori minimo in serie storica (ca. 3.440 unità).

Anche per l’industria (-38 unità) e i servizi (-80) si osserva una leggera decrescita tendenziale del numero di imprese attive, anche se il trend dell’ultimo trimestre (+23 per l’industria e +94 per i servizi) induce ad un cauto ottimismo.  Tra i settori in crescita, quelli che hanno registrato l’incremento più significativo rispetto al primo trimestre dell’anno sono le attività professionali scientifiche e tecniche con un aumento di 23 unità, seguite dalle costruzioni, con 22 unità in più.

 

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