Cronaca

Luoghi del Cuore Fai, provincia
di Cremona lontanissima dal podio

La torre Azzano a Torlino Vimercati e Pieve Gurata a Cingia de' Botti

Il Fai, Fondo Ambiente Italiano ha diffuso oggi la classifica provvisoria dei primi 10 luoghi del cuore in Italia e in Lombardia. In regione, al primo posto c’è il Traghetto di Leonardo da Vinci (4.359 voti) simbolo di Imbersago (LC); seguita dalla Motonave La Capitanio 1926, ancorata a Lovere (BG), il battello più antico del lago d’Iseo ancora oggi navigante e dalla Stazione funicolare di Lanzo d’Intelvi (CO), un impianto che ha rappresentato un importante collegamento tra il borgo montano e il lago di Lugano. I tre siti sono rispettivamente 11esimo, 12 e 13esimo nella classifica nazionale.

La provincia di Cremona si colloca lontanissima da questi numeri. Il luogo del cuore più votato è la Torre di Azzano, a Torlino Vimercati, paese del cremasco con nemmeno 480 anime, ma con 308 voti conteggiati dal Fai. Occupa la 232esima posizone, seguito dalla Chiesa e campanile di Pieve Gurata, frazione di Cingia de’ Botti, con 59 voti e in 767esima posizione e dal Podere Mulino di Spinadesco con 48 voti e la 892esima posizione. Il primo luogo del cuore del capoluogo è la chiesa di Santa Lucia, ferma però a 14 voti e posizionata al 2.246° posto in graduatoria.

“Solitaria, magnifica, austera ed enigmatica, perfetta descrizione per questa Torre-Villa che fu edificata dalla nobile famiglia dei conti Vimercati-Sanseverino nel XVI secolo, così come riportato dall’epigrafe sull’ingresso”, inizia così la descrizione della torre di Azzano da parte di chi ha avviato la sottoscrizione.
“Siamo particolarmente legati a questo luogo in quanto figli e nipoti di tre sorelle nate lì nella prima metà del Novecento. Attraverso i loro racconti abbiamo potuto conoscere l’antico splendore testimoniato dai bellissimi affreschi rinascimentali raffiguranti satiri con ninfe a motivi bucolici e floreali che incorniciavano le stanze del primo piano. Figure a dimensione umana di personaggi mitologici, guerrieri e una splendida Venere popolavano una delle camere al primo piano. In un’altra, la camera degli sposi, c’era una nicchia con un bambino neonato ben augurante per la coppia. Questo era il tesoro nascosto della Torre-Villa e che, purtroppo, per successivi interventi di inquilini subentrati a loro sono andati parzialmente perduti.

Ma meravigliosa è tuttora la vista che si staglia a chiunque passi di lì. La Torre si erge con i suoi 26 metri di altezza sulla campagna e offre un colpo d’occhio estremamente suggestivo.

Particolare per l’architettura fortificata italiana e lombarda, ha una pianta rettangolare con lati notevolmente diversi. Questa caratteristica ha indotto alcuni studiosi a ritenerla una casa-torre, che svolgeva probabilmente funzioni di avamposto fortificato. Si presenta distinta in due parti: una inferiore, cinquecentesca, di impronta rinascimentale, sormontata da merli ghibellini; una superiore, di epoca successiva e di ispirazione neogotica.

Azzano è un nucleo rurale isolato nella pianura, in prossimità di Agnadello. La Torre apparteneva forse alla corona di fortilizi fatti innalzare agli inizi del Quattrocento intorno a Crema dai Benzoni e di cui varie tracce si trovano nelle strutture agricole dei dintorni. Nel 1620, cessate le necessità difensive, è stata riadattata a residenza, con una rielaborazione stilistica – verosimilmente più tarda – di forme castellane, come del resto è avvenuto in moltissimi altri fortilizi o ville della provincia di Cremona”.

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