Droni contro la Psa,
Piloni: "Costosi e inutili"
La risposta arrivata dalla giunta lombarda in merito alla richiesta di conoscere l’impatto economico dell’utilizzo dei droni militari per il monitoraggio dei cinghiali e il contrasto alla diffusione della peste suina africana non ha soddisfatto per nulla il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni che sul tema aveva presentato un’interrogazione lo scorso 25 luglio, a seguito di un’azione di monitoraggio, effettuata nella notte tra l’11 e il 12 luglio in provincia di Cremona, che sortì la cattura di soli tre cinghiali. “Oggi, dopo quasi quattro mesi, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso mi risponde che quelle operazioni sono state realizzate senza costi aggiuntivi per Regione Lombardia – fa sapere Piloni – ma noi sappiamo che invece quell’intervento è costato ben 56mila euro, una cifra notevole per un singolo intervento durato peraltro una intera nottata e che ha individuato solo tre capi. Praticamente 18mila euro di soldi pubblici a cinghiale. Fatto che solleva forti dubbi sull’efficacia e sull’efficienza di tali operazioni, oltre che sulla gestione delle risorse pubbliche”.
“Abbiamo anche chiesto quale sia il target numerico di cinghiali che la Regione si prefigge di catturare in futuro, per ogni intervento di monitoraggio e controllo con l’ausilio di attrezzatura militare – prosegue il consigliere dem – e anche in questo caso la risposta lascia un po’ a desiderare, dal momento che sembra non essere previsto alcun target obiettivo di abbattimenti. Secondo quanto afferma l’assessore, infatti, il risultato di ogni singolo intervento dipende dalle ‘circostanze di campo’ e questo nonostante esista un piano di eradicazione. Non è più tempo di soluzioni approssimative e interventi privi di una strategia chiara – conclude Piloni -. È fondamentale che la Regione metta in campo politiche precise e mirate e che il Governo faccia la sua parte senza sprecare soldi pubblici