In Sala conferenze donazione
pianoforte Anelli alla Biblioteca
È stata effettuata ufficialmente ieri pomeriggio nella Sala conferenze “Carini Dainotti” la donazione del pianoforte Anelli modello XX matricola 10342 alla Biblioteca Statale di Cremona. Una cerimonia emozionante che ha visto protagonista lo strumento musicale realizzato nel 1932 nella fabbrica di via Montello e che, dopo un sapiente restauro condotto da Luciano Nazzari presso la Tamagni Pianoforti, è tornato a suonare grazie agli allievi del Conservatorio “Claudio Monteverdi” di Cremona: Manrico Bacchetti, Leonardo Bodini, Ester Schievano, Oleksander Puzancov, Tetiana Petriv e Marta Galbiati.
“Questo pomeriggio, in questa particolare occasione e alla presenza delle donatrici, Enrica e Gabriella Trizio, abbiamo pensato di proporre un percorso musicale dal classicismo, epoca in cui il pianoforte si è sviluppato, fino ad arrivare al tardo romanticismo spaziando da Haydn a Puccini ed Offenbach passando per Mozart, Beethoven, Schubert e Chopin e che coinvolgesse anche il violino, il flauto e il canto per meglio mostrare le qualità acustiche del pianoforte donato alla Biblioteca Statale” ha annunciato in apertura Giuseppe Caffi, direttore del Conservatorio, prima di lasciare il palcoscenico ai suoi ragazzi che hanno riscosso interesse e numerosi applausi dai presenti alla cerimonia.
La voce possente dell’Anelli ha richiamato l’abilità manifatturiera cremonese che ha contraddistinto la produzione degli strumenti a tastiera nella prima metà del Novecento. “In occasione della donazione del pianoforte abbiamo voluto allestire in questa sala una mostra sull’Anelli con volumi, documenti e lettere conservati nella nostra Biblioteca che conserva moltissimo materiale musicale e che, grazie alla donazione del pianoforte, si potrà fruire anche con musica viva”.
Visibilmente emozionate Enrica e Gabriella Trizio hanno ringraziato tutti per la calorosa accoglienza loro riservata e Pietro Zappalà, presidente del Conservatorio, ha chiuso il pomeriggio musicale ricordando “quanto sia stata preziosa la sinergia d’azione posta in essere dallo Studio Perrone, dalla Tamagni Pianoforti, dalla Biblioteca Statale e dal Conservatorio che ha consentito il recupero di uno strumento musicale legato alla storia della Città e che potrà essere fruito da qui in avanti nella bellissima Sala Carini Dainotti”.