Scuole

Viaggio studio nel cuore d’Europa
L'esperienza della Cattolica

Prendi una buona idea e mantienila. Inseguila, e lavoraci fino a quando non funziona bene, diceva Walt Disney. Devono aver pensato qualcosa di simile una decina di studenti dell’Università Cattolica, sparsi tra i campus di Piacenza e di Cremona, quando hanno deciso di riportare in vita una tradizione che la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali aveva abbandonato da tempo. Loro, grazie al sostegno di diversi docenti, ci hanno lavorato tanto e bene. E hanno trasformato in realtà un viaggio di studio per le strade d’Europa fino a Bruxelles, un vero e proprio tour didattico attraverso le eccellenze del settore.

«Per il secondo anno riprendiamo questa tradizione che riporta alla luce quello che la Facoltà di Scienze agrarie faceva regolarmente fino agli anni Novanta, ma quest’anno il successo è stato ancora più grande. La soddisfazione del preside, Marco Trevisan, apre l’incontro fortemente voluto per ringraziare le numerose aziende e gli enti che hanno sostenuto e reso possibile l’esperienza. “È stata una scommessa prima di tutto su noi stessi, ma è anche il modo migliore per concludere il nostro percorso universitario” raccontano gli studenti, che hanno visitato Francia, Germania, Olanda, Belgio e Svizzera.

«L’idea è nata in classe, durante una lezione del professor Gabriele Canali», racconta Stefano Castagnetti, al secondo anno di Zootecnia sostenibile e di precisione. «Ci ha suggerito di dotarci di tre ingredienti: la formazione di alto livello, la visione globale e l’impegno locale. E ci ha provocato, spiegandoci che un’esperienza nel cuore dell’Europa ci avrebbe aiutato. Così abbiamo raccolto la sfida, facendoci promotori di questa iniziativa, coinvolgendo tutti i corsi di laurea magistrale della Facoltà, nei campus di Piacenza e di Cremona».

Nel 2023 hanno partecipato 17 studenti. Quest’anno, sui pullman sono partiti in 72, provenienti da tutte le lauree magistrali della Facoltà. «Le provocazioni servono se qualcuno le coglie, se vengono portate avanti» commenta Gabriele Canali, sottolineando che «c’è bisogno di una nuova capacità di affrontare le sfide, e questi giovani sono quelli che le affronteranno». «È stato un bel gioco di squadra, un’esperienza empirica che dimostra che quando si mettono insieme le forze si riescono a fare grandi cose» chiosa Edoardo Fornari, docente di Economia e gestione delle imprese, che ha moderato l’evento. «Dall’entusiasmo degli applausi degli studenti si capisce subito che è una cosa che è venuta bene, e ha lasciato il segno».

Gli studenti sono stati accompagnati da diversi docenti, alcuni dei quali presenti anche durante l’evento: Gabriele Canali, Paolo Sckokai, Erminio Trevisi, Edoardo Fornari, Edoardo Puglisi, Antonio Gallo, Milena Lambri, Fiorenzo Piccioli-Cappelli, oltre a Fosca Vezzulli. E sono stati protagonisti di un viaggio fino alla Commissione Europea. Suddivisi in due gruppi, hanno approfondito la conoscenza del settore vitivinicolo, zootecnico e lattiero-caseario, portando sul campo quanto appreso nei campus di Piacenza e di Cremona. «Desideriamo ringraziare i professori che ci hanno sostenuto in tutte le fasi dell’organizzazione del viaggio» dice Tommaso Carlini, al secondo anno di Agricoltura sostenibile e di precisione. «È bello vedere che, nonostante l’autorevolezza e il loro ruolo nei rispettivi settori di ricerca, abbiano messo a disposizione il loro tempo e le loro energie in maniera straordinaria. Già questo è per me un grande insegnamento».

Nel gruppo di studenti che hanno organizzato il viaggio, oltre a Stefano e a Tommaso, ci sono Sofia Anna Bellavita, che studia Agricultural and food economics così come Marta Messmer e Valentina Merlano, Andrea Grassi, iscritto a Zootecnia sostenibile e di precisione, e Annika Roberts e Luca Girardi, che studiano Sustainable viticulture and enology. La call to action, ora, è rivolta alle nuove matricole delle lauree magistrali nell’anno accademico appena iniziato, che potranno iscriversi entro il prossimo 30 novembre, scegliendo tra due itinerari: uno per gli iscritti a Food processing: innovation and tradition, Sustainable viticulture and enology e Scienze e tecnologie alimentari; l’altro per chi frequenta Agricoltura sostenibile e di precisione e Zootecnia sostenibile e di precisione.

«La Facoltà ha accettato con entusiasmo la proposta degli studenti di ripristinare la visita didattica all’estero, già in essere negli anni Settanta e Ottanta» prosegue Trevisan. «È stato possibile grazie alle numerose realtà del territorio che hanno permesso di far rinascere questa iniziativa: Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Consorzio agrario Terrepadane, Corteva, Consorzio agrario di Cremona, Omnia Technologies, Sivam, Gerre Basse, PBA. E grazie anche all’ateneo, in particolare al nostro Rettore, la professoressa Elena Beccalli, e al Direttore di Sede, Angelo Manfredini. Questa esperienza rimarrà impressa nei ricordi che gli studenti avranno della loro carriera universitaria, e contribuirà a migliorare la loro visione del mondo del lavoro».

A concludere l’evento, il lungo applauso degli studenti ha commosso il preside Trevisan, prossimo ai saluti a fine mandato. Lo hanno ringraziato «per averci fortemente supportato, non solo in questo viaggio, ma garantendoci un vero e proprio punto di riferimento negli anni». Per loro, molti dei quali stanno scrivendo la tesi di laurea, il vero viaggio inizia adesso. Prendi una buona idea e mantienila: gli studenti di Scienze agrarie l’hanno fatto. Lavorandoci, fino a quando non ha funzionato.

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