Cronaca

Rimosso il giudice Bersani. La replica
dell'avvocato Corrado Schiaffonati

Il legale piacentino: "Quelle somme mi erano dovute, la nostra posizione fu archiviata"

In merito all’articolo pubblicato sulla rimozione, da parte del Csm, del giudice Giuseppe Bersani, già presidente della sezione penale del tribunale di Cremona, si riporta la nota inviata dall’avvocato piacentino Corrado Schiaffonati: al magistrato rimosso, il Csm ha contestato anche il fatto che, da giudice a Piacenza, avrebbe costretto l’azionista di maggioranza di una società a versare 550.000 euro all’avvocato Schiaffonati, suo amico.

“L’importo di Euro 550.000,00”, spiega Schiaffonati nella nota, “mi venne corrisposto nel mese di marzo 2010, quindi oramai ben quindici anni or sono, da una società che si era resa assuntrice di un concordato fallimentare, ma del tutto spontaneamente e senza che vi fosse stata ‘costrizione da parte mia e da parte del Dott. Bersani’ il quale, oltretutto, non doveva nemmeno ‘essere più lui a liquidarmi i compensi’, proprio perché era intervenuto il concordato fallimentare.

Purtroppo, e come spesso accade in questo strano paese, alcuni anni or sono venne avviata un’indagine nei confronti miei e dal Dott. Bersani per i fatti sopra indicati ipotizzando i reati di abuso d’ufficio e di estorsione in concorso, che venne trasmessa per competenza ex artt. 11 c.p.p. alla Procura della Repubblica di Ancona.

I due Pubblici Ministeri anconetani, dopo approfondite indagini e dopo aver attentamente vagliato gli atti e i documenti prodotti, si resero conto dell’assoluta infondatezza delle ipotesi delittuose che erano state contestate a me e al Dott. Bersani, e quindi in data 24/12/2020 avanzarono una richiesta di archiviazione nei nostri confronti perché le norme che qualcuno assumeva essere state violate riguardo al primo episodio non erano nemmeno in vigore al tempo dei fatti; quanto al secondo episodio la motivazione era invece dovuta all’insussistenza dei fatti.

Il Gip di Ancona in data 02/02/2021 accolse la richiesta dei due Pubblici Ministeri e dispose l’archiviazione del procedimento per entrambi. Suppongo che il decreto di archiviazione sia stato poi vistato dal Procuratore Generale competente.

Quindi quanto è stato da Voi scritto nel vostro articolo, che ha diffusione nazionale in quanto consultabile via internet, contiene delle affermazioni che non corrispondono a verità e sono gravemente lesive della mia reputazione, personale e professionale, in quanto io vengo presentato al vasto pubblico come un avvocato farabutto che pone in essere delle estorsioni a danno di terzi in combutta con un Magistrato per ottenere il pagamento di una somma di Euro 550.000,00 che non gli era dovuta, quando invece dalle risultanze delle indagini è emerso che tanto io quanto il Dott. Bersani non avevamo ricattato proprio nessuno, e che i danari che mi vennero corrisposti mi erano legittimamente dovuti. Inoltre, e a quanto mi costa, per i fatti sopracitati il Dott. Bersani era stato già archiviato anche dalla sezione disciplinare del CSM con ordinanza n.39/2023 del 20/04/2023”.

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