Palazzo Grasselli, sopralluogo
del sindaco: il punto sui lavori
Uno scrigno di bellezza, nel cuore di Cremona. Il restauro di Palazzo Magio Grasselli sta riportando a nuova luce un gioiello architettonico dall’enorme valore artistico. La futura casa della musica che accoglierà il Conservatorio Claudio Monteverdi sta procedendo verso un profondo restyling e nella giornata di venerdì anche il sindaco di Cremona Andrea Virgilio ha avuto modo di conoscere lo stato dei lavori.
“Ho visitato il cantiere di Palazzo Grasselli – spiega sui social il primo cittadino -. Entro fine anno si concluderà la prima parte dei lavori, cofinanziati anche dal Comune di Cremona, che hanno riguardato il restauro delle facciate, il recupero di pavimenti, pareti e soffitti e serramenti del piano terra e del piano nobile”.
Il maggiore finanziamento per il restauro dell’immobile di via XX Settembre è arrivato nel 2021 da Fondazione Cariplo attraverso il bando dei progetti Emblematici Maggiori: 1,5 milioni di euro, a cui si sono aggiunti 800mila euro dal Ministero della Cultura in seguito alla partecipazione del Comune di Cremona all’Avviso “Fondo Cultura”. L’amministrazione comunale cui ha quindi aggiunto una quota arrivando a circa 1 milione di euro.
Il sindaco Virgilio annuncia le tempistiche stimate per la fine dei lavori: “Siamo ancora in attesa di conoscere la graduatoria del bando per istituzioni AFAM, promosso dal Ministero dell’Istruzione, al quale abbiamo partecipato con una richiesta di contributo per poter partire anche con la seconda fase delle opere. Se verrà concesso il finanziamento, a fine 2026 questa splendida dimora storica potrà diventare il nostro nuovo palazzo della musica”.
Palazzo Grasselli deve il suo nome agli ultimi proprietari ma la sua costruzione fu voluta dalla famiglia Magio, la cui presenza a Cremona è attestata dal XIII secolo. Da allora la residenza dei Magio fu ampliata inglobando abitazioni confinanti per ospitare i vari rami familiari: finiture architettoniche risalenti anche al XV secolo sono tuttora conservate.
La grande riforma dell’edificio venne avviata solo dopo il 1658, per volere del marchese Camillo, che ingaggiò l’architetto Francesco Pescaroli: nella moderna residenza aristocratica furono realizzati l’ampio scalone, gli appartamenti e i saloni decorati da Giuseppe Natali, mentre l’estensione della fronte su strada e la costruzione della manica interna furono interrotti. I lavori ripresero dagli anni Sessanta del XVIII secolo con Camillo II: nell’ala interna e nell’anticamera le quadrature dipinte da Giovanni Manfredini simulano sulle pareti un ordine di lesene doriche che inglobano porte e finestre e si apre in grandi arcate verso ambienti solo virtuali.
Nel 1785 fu completato anche l’ampio salone verso l’odierno corso XX Settembre. Nel 1847 con l’estinzione della famiglia Magio il palazzo passava in proprietà ai Saini e poi ai Grasselli che lo abitarono fino al 2006 con il lascito al Comune di Cremona. Circa vent’anni dopo, la splendida dimora del centro città, si prepara a tornare all’antico splendore.