Cronaca

Paderno Ponchielli: anziana
sventa truffa del finto incidente

In trasferta dalla Campania, hanno messo in atto un tentativo di truffa nei confronti di una donna anziana residente a Paderno Ponchielli, ma sono finiti in manette. I Carabinieri delle Stazioni di Casalbuttano e Castelverde hanno arrestato due uomini di 25 e 43 anni, residenti in provincia di Napoli e con precedenti di polizia anche specifici, ritenuti responsabili di truffa aggravata perché commessa in abitazione e a danno di una donna ultra 70enne.

Il pomeriggio del 16 ottobre, verso le 15.00, alla centrale operativa dei Carabinieri di Cremona è giunta una richiesta di aiuto da parte di una donna anziana che ha riferito che verso le 14.00 era stata contattata da un uomo che le aveva detto di essere un carabiniere e che il figlio era stato arrestato per avere commesso un grave incidente stradale, dicendo anche che avrebbe potuto ottenerne la liberazione pagando una somma di alcune migliaia di euro.

L’ignara vittima ha recuperato tutto il denaro e i gioielli che aveva in casa e, infatti, poco dopo è arrivato a casa sua un finto avvocato che ha ritirato 1.000 euro e i gioielli in oro che la donna aveva. Aveva poi ricevuto una nuova telefonata sempre dal presunto carabiniere che lamentava che quello che la donna aveva consegnato era troppo poco e non bastava per liberare il figlio.

A quel punto la donna si è insospettita e ha chiamato il figlio, venendo a sapere che non aveva avuto alcun incidente e che non era stato arrestato. E’ quindi partita la segnalzione ai Carabinieri che si sono portati subito presso la casa della donna, la quale in quel momento era ancora al telefono con il falso carabiniere. Le hanno dato istruzione di riferire che aveva altro denaro e altri gioielli da consegnare e che qualcuno poteva andare da lei a ritirarli. In pratica, una trappola per i truffatori.

I Carabinieri hanno organizzato un servizio sia dentro che all’esterno dell’abitazione della signora e, poco dopo, sul posto è arrivata un’auto con due persone a bordo che ha fatto alcuni giri nelle strade intorno all’abitazione della vittima. Capito che potevano essere i truffatori, i Carabinieri li hanno bloccati e identificati e la vittima, che li aspettava al cancello di casa, ha subito riconosciuto il 25enne come l’uomo che si era presentato la prima volta a casa sua.

Sono stati perquisiti e a bordo dell’auto a loro in uso è stata trovata l’intera refurtiva, ovvero i 1000 euro, due fedi, alcuni anelli e orecchini, che è stata restituita alla vittima. Dichiarati in stato di arresto, i due uomini sono stati accompagnati presso la caserma Santa Lucia di Cremona dove sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida svolta la mattina del 17 ottobre e conclusa con la convalida dell’atto, l’applicazione per entrambi della misura della custodia cautelare in carcere ed il rinvio dell’udienza al prossimo 19 dicembre.

Una vicenda esemplare di quanto purtroppo continua ad accadere nonostante le ripetute avvertenze delle forze dell’ordine: diffidare di chi chiama al telefono qualificandosi come appartenente alle forze dell’ordine o avvocato, chiedendo di pagare, con somme di denaro o oggetti preziosi, la possibilità di evitare guai giudiziari o la liberazione a seguito di un presunto arresto per eventi nei quali sarebbero incorsi i congiunti. Richieste del genere non sono assolutamente consentite e i cittadini, in questi casi, devono immediatamente chiudere la conversazione e chiamare subito il NUE 112, per allertare le forze dell’ordine.

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